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DATAZIONE ASSOLUTA DELLA PIROGA DI LOVA (VENEZIA)

di Nicoletta Martinelli, Olivia Pignatelli 

pubblicata su "Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia" volume 49 - 1998 - pp. 207-212 per gentile concessione del Direttore E. Ratti

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Riassunto. Gli autori illustrano le analisi recentemente compiute sulla piroga monoxila conservata presso il Museo Civico di Storia Naturale di Venezia rinvenuta alla fine del secolo scorso a Lova, ai margini della Laguna di Venezia. La datazione radiometrica AMS col C14 ha fornito per l'imbarcazione, interamente scavata in un tronco di quercia caducifoglia (Quercus sp. sez. Robur), un'età di 1010±40 anni BP (1004 - 1032 AD cal. con 1 sigma). L'attribuzione ad età medioevale del reperto consente di meglio comprendere come la piroga, nonostante conservi alcuni caratteri primitivi, presenti già particolarità costruttive che ricordano quelle delle barche lagunari attuali.

 

Summary. Absolute dating of the pirogue from Lova &emdash; Venice.

At the end of the last Century an ancient pirogue, hollowed out of an oak trunk, was found near Lova, a site at the borderland of the Venice Lagoon; at the present moment it is kept in the Museo Civico di Storia Naturale in Venice. Radiometric dating analysis showed that the pirogue belongs to the Middle Ages. In fact AMS dating reveals a radiocarbon age of 1010 ± 40 years BP, 1004-1032 cal. AD (1 sigma). Therefore no wonder that the shape of the pirogue, in spite of some primitive characters, already shows a design recalling that of the modern lagoon boats.

Key-words: radiocarbon dating, pirogue, oak wood

 

 

INTRODUZIONE

Nella sala Miani del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia è conservata una piroga monoxila della ragguardevole lunghezza di 6 metri, interamente scavata in un unico tronco d'albero. L'imbarcazione venne rinvenuta nel febbraio 1893, nei pressi di Lova durante i lavori di sistemazione di un canale chiamato "Scolo Vecchio Cornio" e donata al Museo Correr di Venezia.

Solo qualche decennio più tardi, in seguito all'affido in deposito al Museo di Storia Naturale, essa fu oggetto di un primo studio da parte di P. Leonardi (LEONARDI, 1941) che non potè giungere ad una sicura attribuzione cronologica del reperto per la presenza di elementi discordanti.

L'autore segnalava, in particolare, la concomitanza di aspetti strutturali primitivi, come la tecnica di escavazione dello scafo da un tronco unico, e di caratteri già tipici delle imbarcazioni locali di età storica, come la poppa sensibilmente rilevata.

L'impossibilità di giungere ad una sicura attribuzione su base tipologica di un reperto di grande interesse per lo studio della navigazione in zona lagunare ha suggerito l'opportunità di eseguire una datazione radiometrica col C14, anche in considerazione del fatto che è oggi possibile analizzare pochissimi grammi di sostanza organica, grazie all'introduzione dell'uso di spettrometri di massa ad alta energia (AMS).

 

MATERIALI E METODO

Il campione per le analisi è costituito da una piccola scheggia di legno del peso di circa 2 gr, prelevata con un bisturi lungo la superficie esterna dello scafo nella parte poppiera, in una zona che presenta alcune fessurazioni naturali dovute all'essiccamento del legno.

Dopo un'attenta osservazione del tronco scavato si è cercato di effettuare il prelievo nella parte più esterna, per ottenere l'età radiometrica degli ultimi anelli presenti nel reperto e, quindi, una datazione il più possibile vicina al momento di abbattimento dell'albero e alla successiva preparazione del manufatto (nota 1).

Le analisi radiometriche sono state affidate ai Geochron Laboratories della Krueger Enterprises Inc. in Cambridge (Massachussets - U.S.A) ed eseguite con spettrometro di massa ad alta energia (AMS).

L'età radiometrica è stata successivamente calibrata sulla curva di STUIVER & PEARSON (1993), facendo uso dei programmi CALIB, versione 3.O.3c (STUIVER & REIMER, 1993) e OxCal versione 3.03d (STUIVER & KRA, 1986).

L'esame per l'identificazione della specie legnosa impiegata è stato condotto al microscopio ottico.

Allo scopo sono state utilizzate sezioni sottili prelevate secondo le tre principali direzioni anatomiche: trasversale, longitudinale tangenziale e longitudinale radiale. Per l'identificazione sono state utilizzate le chiavi di GROSSER (1977), JACQUIOT et al. (1973) e SCHWEINGRUBER (1990).

Le buone condizioni di conservazione del reperto hanno consentito, inoltre, di procedere al campionamento dendrocronologico, tramite prelievo di due carote del diametro di 5 mm con succhiello di Pressler, effettuato in due zone diverse della parte poppiera (fig. 1).

 

FIG. 1: Immagine schematica della piroga di Lova. Localizzazione dei punti dove sono stati eseguiti i prelievi: 1 - prelievo per il C14; 2 - prelievo carota A; 3 - prelievo carota B.

L'indagine ha seguito le procedure dendrocronologiche classicheo (FRITTS 1976, BAILLIE 1982).

La misurazione dello spessore degli anelli di accrescimento è stata effettuata procedendo dalla zona midollare alla corteccia con strumentazione di precisione al centesimo di millimetro. I dati raccolti sono stati registrati ed elaborati con i programma Catras (Computer Aided Tree Ring Analysis) (ANIOL, 1983) e TSAP (Time Series Analysis Program) di F. Rinn.

 

RISULTATI

I caratteri diagnostici rilevati sul campione in esame (nota 2) hanno permesso di attribuire la piroga a legno di quercia caducifoglia della sezione Robur (Quercus sp. sezione Robur) (CAMBINI, 1967a, 1967b).

I risultati della datazione radiometrica sono illustrati nella tabella 1, in cui è riportata l'età calibrata del campione definita tramite la semplice intercettazione della curva di calibrazione, mentre la definizione dell'area di distribuzione delle probabilità, ottenuta col programma OxCal, è illustrata nella figura 2.

Si deve segnalare il fatto che il campione non contiene le cerchie più esterne dell'albero originario, poiché la porzione più esterna del tronco è stata asportata nella lavorazione.

 

Le indagini dendrocronologiche hanno permesso di elaborare una sequenza definitiva, ottenuta dalla giustapposizione delle curve delle due carote prelevate, lunga 54 anni (nota 3) che, nonostante le indicazioni cronologiche fornite dalle analisi radiometriche, rimane non datata.

Fig. 2. Distribuzione della probabilità dell'età radiometrica secondo il programma OxCal.

DISCUSSIONE

I risultati delle analisi radiometriche condotte sulla piroga di Lova illustrano le notevoli potenzialità delle datazioni radiometriche AMS, anche per tempi a noi relativamente vicini, soprattutto nel caso dello studio di reperti di notevole interesse documentario di cui si debba in ogni caso salvaguardare l'integrità.

L'attribuzione di questa piroga ad età medioevale ripropone, inoltre, la necessità di un'ampliamento degli studi e delle analisi su altre imbarcazioni monoxile dell'Italia settentrionale, il cui inquadramento storico è stato solo in pochi casi supportato da dati stratigrafici o cronologici (MEDAS 1997).

Le cause per cui le indagini dendrocronologiche non hanno consentito, invece, di giungere ad una datazione di precisione sono da ricercare innanzitutto nella brevità della serie ottenuta e nella mancanza di una cronologia di riferimento elaborata appositamente per la quercia dell'Italia settentrionale (nota 4).

Limitazioni alla fattibilità della datazione sono dovute, nel nostro caso, anche al fatto che la serie da datare è stata ottenuta da un campione isolato e pertanto suscettibile di un comportamento dendrocronologico marcatamente individuale e quindi poco rappresentativo della specie in esame (nota 5).

 

 

CONCLUSIONI

Il prelievo di un piccolo frammento di legno di quercia caducifoglia (Quercus sp. sez. Robur) dalla piroga di Lova conservata presso il Museo di Storia Naturale di Venezia ha consentito di datare l'imbarcazione con l'anali-si radiometrica col '4C, tramite spettrometro di massa ad alta energia (AMS). Il campione ha fornito un'età radiometrica di 1010 ± 40 anni BP, corrispon-dente, in cronologia calibrata, al periodo 1004 - 1032 AD (la).

L'attribuzione ad età medioevale del reperto consente di meglio compren-dere come la piroga, nonostante conservi alcuni caratteri primitivi, presenti particolarità costruttive, già rilevate da LEONARDI (1941) che ricordano quelle delle barche lagunari attuali.

 

NOTE

Le ricerche sono state eseguite dagli autori per Conto della DendroData s.a.s. di Verona su finanziamento del Comune di Venezia, Settore Musei Civici.

Nota 1: la scelta delle zone più adatte al prelievo di campioni per l'analisi col C 14 è di primaria importanza per una corretta elaborazione e la successiva interpretazione dell'età radiometrica ottenuta da campioni lignei. Gli anelli di un albero contengono, infatti, il carbonio radioattivo assorbito attraverso il processo di fotosintesi nel periodo di formazione (CORTESI & IMPROTA, 1986; Van STRYDONCK et al., 1998). Di conseguenza, in un tronco di età notevole, un anello interno potrà avere un'età radiometrica decisamente maggiore di quella di un anello esterno (FASANI & MARTINELLI, 1994).

Nota 2: i caratteri rilevati sono i seguenti:

- anelli annuali evidenti, vasi primaverili grandi sezione ellittico rotondeggiante disposti su 2-3 file tangenziali; vasi tardivi con parete sottile disposti in file subradiali;

- parenchima assiale di tipo paratracheale diffuso e a bande;

- raggi parenchimatici omogenei, monoseriati e pluriseriati;

- perforazioni dei vasi semplici.

Nota 3: i campioni analizzati sono costituiti da solo durame, non presentano nè centro assiale, nè alburno.

Nota 4: per la datazione assoluta della serie quercina in esame si è proceduto a tentativi di teleconnessione (confronto con cronologie di altre zone geografiche) e di eteroconnessione (confronto con cronologie di altre specie arboree).

Le teleconnessioni sono state sperimentate con le seguenti cronologie straniere:

- cronologia della quereia di B. Huber e V. Giertz-Siebenlist per la Germania centroorientale (960-1960 d.C.) (Huber & Giertz-Siebenlist, 1978);

- cronologia della quereia di E. Hollstein per la Germania centrooccidentale (700 a.C.-1964 dC.) (HOLLSTEIN, 1980);

- cronologia della quercia per la Svizzera in corso di elaborazione presso il Laboratorio del Museo Cantonale di Neuchatel da P. Gassmann (924-1985 d.C.) gentilmente fornita dall'Autore.

L'eteroconnessione è stata sperimentata con la cronologia alpina dell'abete bianco (820 d.C.-1961 d.C.) (BECKER & GIERTZ-SIEBENLIST, 1970).

Nota 5: solo su curve medie composte da almeno 5 campioni è possibile individuare la presenza di "anni caratteristici", cioè di quegli anni caratterizzati da un accrescimento particolare comune alla maggioranza dei campioni, di grande aiuto nel convalidare la correttezza della datazione, in particolare per specie viventi a basse quote.

 

RINGRAZIAMENTI

Si ringrazia il dott. Enrico Ratti, Direttore del Museo civico di Storia NatUrale di Venezia, per aver consentito all'esecuzione delle analisi ed aver-cene affidato lo svolgimento.

 

Bibliografia

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BECKER B., GIERTZ-SIEBENLIST V., 1970 - Eine ueber 1100 jaehrige mitteleuropaeische Tannenchronologie. Flora 159: 310-346.

CAMBINI A., 1967a - Micrografia comparata dei legni del genere Quercus. Contributi scientifico-pratici per una migliore conoscenza ed utilizzazione del legno, CNR. X: 7-49.

CAMBINI A., 1967b - Riconoscimento microscopico del legno delle querce italiane. Contributi scientifico-pratici per una migliore conoscenza ed utilizzazione del legno, CNR. X: 51-79.

CORTESI C.. IMPROTA S., 1986 - Il metodo del C14 e altri metodi radiometrici di datazione. Dendrocronologia e C14. In: Dendrocronologia: principi e applicazioni, Verona: 33-81.

FASANI L., MARTINELLI N., 1994 - Problemi relativi alle palafitte italiane alla luce della ricerca dendrocronologica. In: Radiocarbon Dating and Italian Prehistoiy. Accordia Specialist Studies on ltaly 3: 39-44.

FRITTS H.C., 1976 - Tree ring and climate. London-New York-San Francisco, pp. 576.

GROSSER D. 1977 - Die Hoelzer Mitteleuropas. Ein mikrophotographischer Lehratlas. Berlin, pp. 208.

HOLLSTEIN E., 1980 - Mitteleuropaeische Eichenchronologie. Trier Grabungen und Forschungen II, pp. 273

HUBER B., GIERTZ-SIEBENLIST V., 1978 - Our l000-year oak annual-ring chronology. B.A.R. i.s. 51: 27-32.

JACQUIOT C, TRENARD Y., DIROL D., 1973 - Atlas d'anatomie des bois angiospermes. Tome 1. Paris, pp. 175

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MEDAS S., 1997 - Le imbarcazioni monossili: letteratura antica e archeologia. In: Atti del Convegno Nazionale di Archeologia Subacquea, Anzio: 271-285.

SCHWEINGRUBER F.H., 1990 - Anatomie europaeischer Hoelzer. Stuttgart, pp. 800.

STUIVER M., KRA M., 1986 - The OxCal Program. Radiocarbon 28, n.1: 1-24.

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STUIVER M., REIMER P.J., 1993 - Extended C14 data base and revised Calib 3.0 C 14 age calibration program. Radiocarbon 35, n.1: 215-230.

VAN STRYDONCK M., NELSON DE., CROMBE' P., BRONK RAMSEY C., SCOTT E.M., Van DER PLICHT J., HEDGES R.E.M., 1998 - What's in a C14 date. In: Pré-actes du 3eme Congrès International C14 et Archaeologie, Lyon: 12-19

 

Indirizzo degli autori:
Nicoletta Martinelli e Olivia Pignatelli
DendroData s.a.s., via Cesiolo 18
I- 37126 Verona
E.mail:dendrodata@tin.it

 

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