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Rilevamento di palificazioni in ambiente lagunare

Il sito altomedievale, oggi scomparso, di Costanziaco

di Marco Capovilla, Ugo Gri, Caterina Rossi, Antonio Rosso, Stefano Zilio

pubblicato alle pagine 158-164 quale esempio nel volume "Introduzione all'archeologia delle acque" di A.Rosso - (1987-1997 2a edizione)

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I rilevamenti riportati si riferiscono alle opere di conterminazione del "vicus" altomedievale, oggi scomparso, di Costanziaco.
L'abitato aveva sette chiese di cui 5 erette fin dai primi insediamenti lagunari (VI -VII sec.) ed era costituito da quattro isole che formavano due gruppi omogenei indicati come Costanziaco Maggiore e Costanziaco Minore rispettivamente con le due parrocchie di S. Sergio e Bacco e S. Massimo.

L'ambiente, tipicamente lagunare, situato ai margini della laguna lungo quel canale, un tempo alveo del fiume Sue, di cui l'attuale toponimo La Dolce ne ricorda ancora l'origine.
Il canale, largo circa 50 metri con una profondità massima di 6 metri ed è circondato da "barene" e bassifondi. E' soggetto al flusso di marea con velocità di corrente variabile, a seconda delle condizioni metereologiche, da pochi cm a punte di 0,5 rn/s. Il fondale costituito da sedimenti fini (silt e silt argilloso), molli in prossimità delle sponde, più compatti al centro. La visibilità media è stata sempre di 30-40 centrimetri, al massimo 60-80.
Negli ultimi anni la situazione ambientale è andata cambiando notevolmente in quanto si assistito ad un progressivo aumento degli organismi incrostanti e di depositi algali, inoltre l'instaurarsi di consistenti colonie di ostree ha reso sempre più problematiche le operazioni di prospezione, di rilevamento e di pulizia con conseguente necessità di usare guanti in cuoio e perdita di sensibilità al tatto.

 

costanziaco scheda
II Canale La Dolce, antico alveo del fiume Sile, nel quale si sono rinvenuti nel 1974 gli allineamenti dei pali poi riferiti alla conterminazione dell'abitato dell'isola di Costanziaco Scheda operativa usata per il rilevamento degli allineamenti dei pali riportati nell'esempio


Situazione archeologica
L'area di interesse archeologico supera i 2 chilometri quadrati, il settore considerato nell'esempio, invece, si riferisce unicamente a una parte delle strutture localizzate nel fianco ovest del canale. Esse sono distribuite in una fascia di 15 metri per oltre 200 di lunghezza e seguono un andamento nord/sud che non tiene conto dell'attuale morfologia del canale, il quale doveva essere spostato di una decina di metri ad est.

Le strutture lignee comprendono resti di palificazioni, alcune ancora sepolte nel fango, disposte su pi allineamenti, sporgenti dai sedimenti da pochi centimetri fino a 30-40 centimetri nelle zone soggette ad erosione.
Si sono localizzati oltre 400 pali con diametri compresi fra 50 e 400 millimetri quasi tutti ancora provvisti di corteccia assieme a numerosi reperti tra cui frammenti di trabeazioni, anfore, mattoni, pietra oliare, ceramica grezza.
Per la maggior parte i pali soio stati rinvenuti verticali, altri, invece, orizzontali, allungati nel senso degli allineamenti e mantenuti ancora in posizione dalle stesse palificazioni verticali sulle quali facevano battuta. Uno di questi ultimi, appartenente alla linea pi esterna e prelevato a 3 metri di profondità, è stato sottoposto all'esame del radiocarbonio ed ha forniun'età assoluta di 1295±58 anni (655d.C.) che in accordo con la tradizione e con i reperti rinvenuti.

percorso
Itinerari subacquei degli operatori con l'indicazione dei capisaldi di chiusura delle poligonali.
rilevamento
Restituzione grafica planimetria e batimetria con linee di livello) dei dati relativi all'area nord dell'insediamento di Costanziaco. Con un riquadro indicata la zona relativa agli itinerari subacquei di fig. precedente

 

Metodologia
L'area di lavoro estesa prevalentemente in senso allungato, nastriforme, l'elevata pendenza del fianco del canale, la scarsa visibilitˆ unita alla distribuzione ed al numero relativamente elevato di elementi lignei ha suggerito di usare un rilevamento speditivo. Il rilevamento subacqueo stato eseguito utilizzando successive poligonali aperte, parzialmente compensate alle estremitˆ, utilizzando, come supporto, 10 capisaldi subacquei e 6 punti fissi (tre basi da 20 metri l'una) poste sul lato ovest del canale.
Nella fase a cui ci si riferisce non stato effettuato alcun rilevamento altimetrico, ma mediante ecoscandaglio scrivente, si sono realizzati, trasversalmente alle strutture, alcuni profili morfologici del fondale.
A completamento dell'indagine preliminare sono state poi realizzate numerose foto in bianco e nero e diapositive a colori dei pali.
In successive campagne, invece, sono stati impiegati, nelle aree da rilevare in dettaglio, reticoli rigidi, prendendo le misure dai vertici dei quadrati con il metodo delle trilaterazioni e realizzando un fotomosaico della struttura pi settentrionale ed esterna che ha richiesto l'impiego di un visore di plexiglas e una buona pulizia dell'area prima delle riprese (fig.123).

fotomosaico
Fotomosaico realizzato con l'unione di 25 fotogrammi di una parte dell'allineamento della palificazione pi esterna. (Foto Giuliano Mognato ed Emilio Motta

 

palificazioni area
Particolare dei pali e del reticolo di materiale plastico usato durante il rilevamento. Planimetria schematica degli allineamenti delle palificazioni sommerse. Sono riportati anche i capisaldi a terra ed i punti in cui sono stati effettuati i profili ecografici trasversali agli allineamenti.

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
FAVERO V., SERANDREI R., 1983: Oscillazioni dei livello del mare ed evoluzione paleoambientale della Laguna di Venezia nell'area compresa tra Torcello ed il margine lagunare. Lay. Soc. Ven. Sc. Nat. Vol. 8 pp. 83-102, Venezia.
MOCCHEGGIANI CARPANO C., 1986: Archeologia Subacquea, pp. 120-122 Ed. Palombi - Roma.
PIVA V., 1938: II Patriarcato di Venezia e le sue origini, Tip. S. Marco, Venezia.
ROSSO A., 1983: Laguna di Venezia. Chi ha visto quelle due città? Riv. Archeologica Viva anno II n. 8 (settembre) pp. 19-31. Ed. Arte Natura Firenze.
ROSSO A., CANAL E., 1983: Contributo alla localizzazione dello scomparso insediamento altomedievale di Costanziaco. Atti 7¡ International Diving Science Symposium pp. 59-72 15-18 settembre, Padova

 

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