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NEWS 00-03

Notizie ed avvenimenti inseriti a Marzo 2000

Per segnalazioni e commenti: venezia @ archeosub.it, per informazioni info@archeosub.it

 

 

VENEZIA - FIPSAS Sez. Provinciale di venezia - Concluso il Convegno Nazionale: "l'esperienza per nuovi orizzonti - Sala conferenze Thetis - Arsenale (18-03-00)

 

La passione e l'impegno profusi durante questi ultimi decenni dalla Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee ha consentito di formare subacquei sportivi completi, responsabili con un alto livello di sicurezza.

Con questo convegno si è voluto trasmettere questa esperienza a coloro che intendono concretizzarla in ambito professionale.

Dopo i convenevoli saluti di apertura ci sono stati numerosi interventi mirati al lavoro subacqueo, nel quale l'archeologia subacquea ha avuto un notevole spazio.

In particolare hanno trattato temi inerenti all'archeologia subacquea:

- Roberto Sartore, consulente del lavoro con il contributo sul "Lavoro Subacqueo" dal punto di vista legale

- Antonio Socal, della soc. IDRA che ha parlato dell'operatore subacqueo, figura e qualificazione professionale nel mercato del lavoro, illustrando con diapositive alcuni lavori eseguiti.

- Antonio Rosso, geologo, che ha trattato dell'archeologia, lavoro, sicurezza, soffermandosi soprattutto sulla necessità di una formazione specifica degli operatori che consenta di comprendere o agire con metodo scientifico, in quanto gli operatori che operano in un contesto di archeologia subacqueasi trovano ad agire in un contesto culturale e spesso per lavori di dichiarate finalità scientifiche.

 

 

 

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CONEGLIANO (TV) - Progetto DAFNE - Concluso il convegno: "Parchi e musei fluviali dell'adriatico centro-settentrionale" (28-03-2000)

In occasione della II settimana per la cultura (27 marzo - 2 aprile) si è tenuto il 28 marzo a Conegliano in provincia di Treviso un convegno dal tema:"Parchi e musei fluviali dell'adriatico centro-settentriuonale".

L'incontro era inserito nell'ambito del progetto DAFNE e dopo i convenevoli saluti di apertura sono interventiti:

- Luigi Fozzati: "Parchi e musei fluviali in Italia tra ecologia, archeologia e storia"

- Sergio Venturi :"La cultura delle acque della Romagna"

-Serena Vitri: "Il museo archeologico del Fiume Stella (UD)"

- Pier Giovanni Zanetti: " Il museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme" PD

- Raffaele Peretto: "Il museo dei Grandi Fiumi di Rovigo"

- Vera : Slopoj: "Museo Provinciale del Fiume Bacchiglione di Cervarese Santa Croce (San Martino della Vanezza)" PD

- Alberto Bologna: "Il Museo Fioroni di Legnago" VR

- Ivana Rossi :"Il Museo del Po e della Navigazione Interna di Boretto"

- Serena Vitri e Liliana Bruni: "Il parco e il museo del Fiume Livenza"

- Giuliano Carturan: "Il Parco del Sile " TV

- Stefano Danieli: "Il Parco del Po"

- Lucilla Previati: "Consorzio del Parco Regionale del Delta del Po, Comacchio"

- Sergio Tralongo: "Il Parco dello Strione, Salsomaggiore Terme"

- Linda Mussini: "Il Parco del Secchia, Rubiera"

Franca Zanichelli: "Il Parco delle anse del Taro"

 

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ANNONE VENETO (VE) - Sito archeologico lungo il Limidot, un piccolo corso d'acqua al confine con il Friuli (23-03-00)

 

Lungo l'alveo del Limidot sono stati rinvenuti numerosi reperti di età romana. Il Limidot oggi è un modesto corso d'acqua, ma in altre epoche doveva aveva ben altra importanza. Dai reperti rinvenuti, il sito sembra appartenere ad una villa rustica databile al quarto secolo.

Già in passato dai campi vicini, l'area si estende per circa un chilometro, erano affiorati resti di laterizi, pesi da telaio ed altri frammenti in cotto e tra breve inizieranno dei lavori per rettificare il corso del Limidot. L'area archeologica dovrebbe pertanto essere direttamente interessata.

 

 

 

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PADOVA - ritrovamenti preistorici nel fiume Bacchiglione - Club Sommozzatori Padova (febbraio 2000)

 

LE ULTIME SCOPERTE DI ARCHEOLOGIA SUBACQUEA NEL FIUME BACCHIGLIONE

Da "Veneto Archeologico" gennaio-febbraio 2000 a cura di Adriana Martini

"Il 31 ottobre scorso, nella Sala Palladio della Fiera di Padova si è tenuto il Convegno " Le più, belle immagini di archeologia subacquea nel Veneto e nell'Alto Adriatico organizzato dai Gruppi Archeologici del Veneto e dalla Segreteria del Forum Europeo delle Associazioni Archeologiche con la collaborazione della sezione archeologica del Club Sommozzatori Padova.Al convegno, cui hanno partecipato l'spettore Centrale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali M.L. Rinaldi Veloccia, il Soprintendente del Friuli-Venezia Giulia F.Bocchieri e il Direttore di Nausicaa (Nucleo Archeologia Umida Subacquea Italia Centro Alto Adriatico) L. Fozzati, sono state presentate tre importanti ricerche: il recupero della nave romana IULIA FELIX a Grado, gli ultimi scavi al mercato di Rialto a Venezia e le scoperte inedite e recentissime dei sub padovani nel fiume Bacchiglione.

La nostra rivista ha già trattato negli ultimi numeri le prime due scoperte, lasciamo quindi la parola a Raffaele Scarabello, responsabile della sezione archeologia del Club Sommozzatori Padova. "Siamo un gruppo di sommozzatori con la passione comune per tutto ciò che riguarda il passato e la storia antica. Facciamo parte del Club Sommozzatori Padova ed è qui che ci siamo organizzati, ridando vita così all'ormai da qualche anno tramontata, "SEZIONE DI ARCHEOLOGIA" del Club Sommozzatori Padova.

Negli anni 70, il Club diventò famoso per il ritrovamento ed il recupero di due piroghe monossili dal fiume Bacchiglione. Col passare degli anni per svariati motivi, il gruppo di archeologia andò disgregandosi, ma alcuni componenti riscontrando l'interesse di nuovi sub per l'archeologia subacquea, non si lasciarono sfuggire l'occasione di dar vita ad una nuova squadra.

Le nostre prospezioni subacquee sono rivolte ancora a questo fiume che in passato ha restituito diverso materiale, tanto da dover istituire un museo a lui stesso dedicato: Museo del Fiume Bacchiglione presso il Castello di san Martino della Vanezza in località Cervarese Santa Croce.

Il tratto del Bacchiglione dove maggiormente c'immergiamo, è quello che passa non lontano dai Colli Euganei, alla periferia di Padova in direzione Vicenza.

Premettiamo che purtroppo le immersioni si distanziano l'una dall'altra, a volte, anche di diverse settimane, a causa delle frequenti piogge e conseguenti piene.

Non sono comunque immersioni da paragonare a quelle in mare; gli alberi sommersi che si trovano sulle sponde e sul letto del fiume e la forza dell'acqua corrente, non ci concedono distrazion~, al contrario, ci obbligano ad un'attenta e continua prudenza. A volte avvengono incontri pericolosi con ordigni bellici che mettono a dura prova anche l'esperienza del sub.

A tutto ciò si associa la scarsa visibilità e la bassa temperatura dell'acqua che contribuiscono a creare difficoltà.Naturalmente le nostre prospezioni subacquee con eventuali recuperi, sono autorizzate dalla Soprintendenza Archeologica del Veneto con la quale è nata da tempo una stretta collaborazione.

I risultati di queste ricerche hanno già dato frutti importanti.Già negli anni 70 gli operatori di allora, avevano individuato una palizzata lungo il fiume, con tracce di materiale ceramico di sicura origine protostorica età del bronzo). In seguito alle frequenti piene, questo sito è stato coperto da fango e sabbia, così che negli anni seguenti fu effettuata una serie di altre immersioni senza risultati di rilievo. L'ultima piena dello scorso mese di ottobre, ha eroso la sponda proprio nel punto giusto, mettendo in luce il vecchio sito, che abbiamo ritrovato con gran soddisfazione durante una delle ultime immersioni. In quell'occasione si è dovuto recuperare importante materiale dell'età del bronzo, per non rischiare che la piena seguente lo spazzasse via o semplicemente lo frantumasse in frammenti irriconoscibili.

Nell'ordine sono stati recuperati: un vaso a forma sferica con due anse leggermente scheggiato nell'orlo, la gran parte di un vaso a forma di brocca con un'ansa, due fondi di piccoli vasi, una base di corno di cervo lavorata che probabilmente serviva per uso domestico o agricolo, parte di mandibola di cervo e ancora vari frammenti di ceramica fittile.

 

Frammenti di ceramica rinvenuti nel Bacchiglione

Abbiamo quindi riscontrato la presenza di parecchie ossa di cervo nel sito e un numero imprecisato di pali emergenti dal fondo del fiume, del diametro di circa 30 cm. I'uno. Vista la disposizione dei pali e la consistenza spugnosa del legno stesso, possiamo supporre di avere individuato un antico abitato palafitticolo. Questa ipotesi viene suffragata dal fatto che a poca distanza, nella sponda del fume si trova incastrata una piroga monossile.

E' stato osservato altro materiale ligneo presente nel luogo, come una serie di grosse tavole con alcuni fori tondi che saranno meglio studiate nelle prossime immersioni e numerosi altri pali di varie dimensioni .

Visto il sito, riferibile sicuramente all'epoca delle palafitte, si può dedurre che in quel periodo quest'area fosse ben diversa delI'attuale.

Il corso d'acqua era più ampio ma meno profondo, gli argini non c'erano, le sponde erano molto degradanti con formazioni di spiagge nelle anse, nelle quali l'uomo palafitticolo costruiva i propri insediamenti. Le nostre ricerche continueranno nel prossimo futuro e crediamo che la maggiore difficoltà consisterà nel poter capire come poteva essere questo abitato, cercando di far riemergere dal fango quanto possibile, al fine di rispondere ad alcune delle domande ancora senza risposta sulla vita dell'uomo preistorico lungo il fiume Bacchiglione." A.M.

 

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