www.archeosub.it

NEWS 03-02

Notizie ed avvenimenti di febbraio 2003

News
Venezia e isole
Legislazione
Corsi & Convegni
Links
Architalia
Lavoro
Tecnica
Archeoforum
Federazioni
Triveneto - Adriatico
S.O.S.
F.A.A.V.
Archeopolis - servizi

Translate with Babel Fish:  

Per segnalazioni e commenti: venezia @ archeosub.it, per informazioni info@archeosub.it

 

 

ROMA: Civiltà dell'argilla. Le piroghe ed i ritrovamenti del lago di Bracciano in una mostra (27.02.03)

La mostra è organizzata dal Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L. Pigorini" (Piazz.le Marconi 14 - E.U.R. - tel.06.549.521 - Sito Internet: www.pigorini.arti.beniculturali.it - E-mail: pigorini@arti.beniculturali.it - orario: tutti i giorni 9,00 - 20,00 - Prenotazioni visite guidate: tel. 06.44.23.99.49), ed ospitata nelle sale dello stesso Museo.

Il sito de "La Marmotta" è uno dei più importanti villaggi risalenti al Neolitico venuti alla luce in Europa in quanto nell'insieme di abitazioni identificate in fondo alle acque del lago a nord di Roma sono state rinvenute eloquenti testimonianze del livello di organizzazione socio-economica raggiunto da una comunità del Neolitico.

Tra le testimonianze restituite dal villaggio risultano una serie di quattro piroghe lignee tra cui una di 10.5 metri di lunghezza, trovata ancora in costruzione da un tronco di quercia, come pure la statuina della "Piccola Dea Madre" scolpita in pietra tenera da un artista di ottomila anni fa e recuperata all'interno di un edificio dedicato al culto.

La statuina è ora esposta, per la prima volta al pubblico, così come la piroga da 6 metri, la seconda ad essere rinvenuto, trovata tra le case del villaggio.

Nelle case sono state trovate anche diversi modellini di navi in argilla, forse usati per il culto.

Tra questi uno è così ben modellato, con i bordi molto rialzati e rientranti e prua e poppa appuntite, da sembrare la copia di una imbarcazione realizzata con pelli e rami di canne e non scavando un tronco.

Se fosse così sarebbe l'imbarcazione più antica conosciuta: 5700 a.C.

(fonte: Il Venerdì di Repubblica)

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

TORRE DEL GRECO (NA): riprodotta la sezione centrale dell'imbarcazione romana rinvenuta ad Ercolano (27.02.03)

 

Quella barca di nove metri, un esemplare di un gozzo risalente al I secolo dC., affiorato ventanni fa ad Ercolano sta per essere riprodotto.

Più precisamente Mattia Di Donato, titolare degli omonimi cantieri navali di Torre Del Greco, ne sta ricostruendo la sezione maestra.

Pochi metri di scafo, con la chiglla e tutto quanto serve per dare l'idea di cosa fosse quel natante.

Il clone del gozzo di Ercolano è stato deciso dalle Soprintendenze archeologiche di Pompei e Napoli, dalla Regione e dal ministero per i Beni culturali per la mostra «Pompei, storie da un'eruzione" allestita al Museo Nazionale, visto che l'originale era Impossibile trasportarlo.

La barca troverà alloggio al primo piano, poco prima del grande Salone della Meridiana.

Per costruire chiglia e ordinate è stato usato legno di quercia, per il fasciame, invece tavole di pino in quanto lo scafo fu realizzato interamente con legni di origine mediterranea.

Le tavole della barca sono collegate tra loro attraverso un sistema di incastri a mortase e tenoni e bloccati allo scafo con cavicchi di legno.

Poi, per rendere maggiormente saldo il natante, le ordinate sono state riforzate con chiodi di rame a testa bombata.

Su reperto è presente anche un sistema di timoneria a «remo esterno" che gli esperti giudicano di grande interesse in quanto attualmente rappresenta l'unico esempio giunto sino a noi perchè, tra le imbarcazioni d'epoca romana recuperate, quella ercolanese è la sola che abbia conservato lo scafo integro sino al timone.

Su quale fosse stato l'impiego della barca ci sono solo delle ipotesi. Forse, dicono gli esperti, era usata per la pesca sotto costa.

(fonte: Il Mattino di Napoli)

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

  PISA: il futuro delle navi romane sarà nell'area degli arsenali medicei ? (26.02.03)

 

La Commissione della Fondazione "Museo Navi di Pisa" sta pensando a vari progetti.

Il cantiere di scavo sara' messo in sicurezza fino al completamento delle attivita' di esplorazione e trasferimento dei relitti e degli altri reperti nei laboratori di restauro collocati negli spazi posti a disposizione dalla soc. Teseco.

L'area di San Rossore diventerà anch'essa una sorta di museo: sara' infatti visitabile durante gli scavi con un percorso di visita organizzato in funzione del museo con il contributo delle Ferrovie dello Stato.

Quanto al progetto del Museo delle Navi, dove confluiranno i relitti delle navi romane ed il relativo materiale archeologico dopo il restauro potrebbe sorgere nell'Area degli Arsenali Medicei . Per realizzarlo, sarà bandito un concorso di idee.

(fonte: ANSA)

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

RAGUSA: sommozzatori recuperano nave bizantina affondata (16.02.03b)

Una nave da carico bizantina in legno lunga 15 metri, ben conservata, è stata ritrovata da un sub dilettante di Santa Croce Camerina a due metri di profondità sul fondale al largo della costa iblea.

Le immersioni dei militari del Nucleo sommozzatori di Messina hanno permesso di recuperare alcune anfore vinarie, risalenti al VI secolo d. C., parti di contenitori in terracotta utilizzati per il trasporto di materiale edile e una ciotola in terracotta acroma che all'interno aveva una sorta di argilla solidificata su cui era impressa l'impronta di una mano.

La Capitaneria di Porto di Pozzallo ha anche deciso di interdire alla navigazione il tratto di mare antistante il porticciolo di Punta Secca per poter favorire il recupero della nave di 15 metri.

(fonte: gentile segnalazione di Matteo, Giornale di Sicilia ed Palermo e ANSA)

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

TRAPANI: si cercano i relitti delle navi della battaglia delle Egadi (16.02.03a)

TRAPANI: si cercano i relitti della Battaglia delle Egadi ( 16.02.03a)

E' in corso una trattativa tra varie istituzioni pubbliche e private per cercare di risolvere i segreti della battaglia delle Egadi del 241 a.C.con una campagna di ricerche subacquee.

A questa futura campagna campagna di prospezione coordinata dall' Università di Bologna parteciperà assieme a società e ricercatori italiani anche il Mit di Boston.

Si cercherà di rinvenire, in particolare, almeno una delle 400 navi che il 10 marzo del 241 a.C. si scontrarono nello specchio d'acqua tra Favignana e Levanzo.

La storia racconta che i romani con le loro navi tesero un agguato ai cartaginesi.

Le navi romane restarono nascoste dietro Levanzo, al passaggio delle imbarcazioni cartaginesi vennero tagliate le funi che reggevano le ancore e le navi di Roma piombarono addosso a quelle di Cartagine.

Finora gli unici reperti trovati sono state per l'appunto le ancore, disseminate in particolare davanti cala Minnola di Levanzo.

L'inizio della campagna potrebbe essere settembre condotta con la nave oceanografica 0dm Finder di una società italiana privata e con una durata di almeno un mese.

Durante la ricerca verrà anche usato un ROV per le operazioni di prospezione sul fondale più di dettaglio.

(fonte: La Sicilia, ed. di Trapani)

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

Isola di Vivara (NA): Vivara, un'isola in studio (14.02.03)

 

A Febbraio si è tenuto un convegno internazionale di Studio nella sala degli Angeli dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benicasa: "Le rotte nell'antico Mediterraneo. Progetti di ricerca nell' ambito dei Beni archeologici sommersi".

Uno degli argomenti su cui ci si è intrattenuti è stata l'isola di Vivara, situata tra Procida e Ischia da cinque anni oggetto di studi da parte di una missione archeologica del Suor Orsola.

E' emerso che l'isola era 3600 anni fa un importante terminale nei traffici marittimi tra l'Oriente e l'Occidente e che si trovava dodici metri più in alto sul livello del mare rispetto a oggi.

«Un effetto del bradisismo a causa del quale il comprensorio Procida - Vivara è lentamente sceso nel tempo: cinque metri dall'epoca classica e circa dodici dalla protostoria». L'attuale golfo di Genito, all'epoca, era non solo totalmente emerso, ma anche era una grande lingua di sabbia e ciottoli che collegava la zona di Santa Margherita, a Procida, con l'area del cratere vivarese.

i ritrovamenti che le indagini subacque hanno permesso di effettuare consistono nel ritrovamento, all'interno del cratere di Vivara, di strutture che facevano da paravento ad aperture naturali e scale intagliate nel tufo e della scoperta di un grosso quantitativo di frammenti di vasi.

Vivara, dunque, era testimonianza di prime navigazioni organizzate con navigazioni sottocosta, che giravano e facevano tappa a Taranto, a Messina e poi dirigevano verso le coste campane sviluppatesi tra il XVII e il XV secolo a.C. lungo tutto il Mediterraneo. Vi attraccavano legni greci, messeni, tanto che i prodotti (olii profumati, vasellame pregiato, e principalmente il metallo per il quale fungeva da centro di raccolta dei semilavorati e smistamento dei prodotti finiti) scoperti aVivara sono gli stessi che si trovavano a Citera, nei porti dell'Argolide e fmo a Creta.

Tuttavia, a far considerare particolarmente interessante lo specchio di mare procidano - vivarese sono delle antichissime botteghe, recentemente scoperte, usate per la lavorazione del tonno che forse risalgono al periodo greco romano.

(fonte: Il Mattino di Napoli)

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

 

www.archeosub.it

 

  * VENEZIA: un sito internet sulla ricostruzione del teatro La Fenice (14.02.03b)

Ci sara' un sito internet dedicato alla ricostruzione del teatro la Fenice, distrutto da un incendio il 29 gennaio 1996. L'iniziativa sarà presentata in una conferenza stampa lunedì prossimo nel Municipio di Ca' Farsetti, dal sindaco di Venezia che è anche commissario delegato alla ricostruzione del Teatro, e dal responsabile del procedimento della ricostruzione.

(fonte: ANSA)

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

 

 

www.archeosub.it

 

* GENOVA: Recuperato di fronte a Nervi il ceppo di ancora romana. (14.02.03a) 

Nella mattinata del 14.02.03 i Sommozzatori dei Carabinieri, con l'ausilio di Luca Torti, subacqueo del Centro e del Sig. Brizi Carlo della Soprintendenza ai beni archeologici della Liguria hanno recuperato il reperto il quale verrà affidato ai restauratori della citata Soprintendenza.

Il ceppo si trovava ad una profondità di 37 metri sopra un rilievo roccioso e pare da datarsi al I o II secolo d.C. (ma si potrà essere più precisi dopo la pulizia), si può già dire però che veniva fissato al fusto a mezzo di un perno di ritenuta in legno.

(fonte: segnalazione del Centro Attività "Paguro")

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

* ROMA: UNESCO: in dirittura la costituzione della "Croce Rossa dei beni culturali" (13.02.03)

Il 12 febbraio, nel corso di una riunione svoltasi a Roma, a Palazzo di Firenze, sede della Commissione Nazionale italiana per l'UNESCO, con la partecipazione di rappresentanti di 14 organizzazioni specializzate nel settore della protezione dei Beni Culturali nelle situazioni di rischio, è stato approvato in via definitiva lo Statuto del Comitato Italiano SCUDO BLU ITALIANO, emanazione nazionale del Comitato Internazionale dello Scudo Blu ( ICBS: International Committee of the Blue Shield).

Dopo la costituzione formale del nuovo organismo nazionale, prevista entro l'estate, il Comitato avvierà contatti istituzionali con i Ministeri degli Affari Esteri, della Difesa e dei Beni Culturali, oltre che con il Dipartimento della Protezione Civile, al fine di coordinare le diverse attività e risorse esistenti nel nostro Paese nel settore della protezione del Patrimonio culturale.

Tra i membri componenti il Comitato Italiano dello Scudo Blu vi sono: la Senatrice Tullia Carettoni Romagnoli (Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO); il Prof. Umberto Leanza (Capo del servizio del Contenzioso Diplomatico e dei Trattati del Ministero degli Affari Esteri); il Colonnello Ugo Zottin (preposto al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale); il Prof. Fabio Maniscalco (Direttore dell'Osservatorio per la Protezione dei Beni Culturali in Area di Crisi dell'I.S.Fo.R.M.) e rappresentanti dell'ICOM (International Council of Museums), dell'ICOMOS (International Council on Monuments and Sites), dell'ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) dell'AIB (Associazione Italiana Biblioteche), di Legambiente, di Italia Nostra, della SIPBC, dell'ANC (Ass. Nazionale Carabinieri) e di organismi specializzati come l'Istituto di Diritto Internazionale di Sanremo, l'UNIDROIT di Roma, il Forum UNESCO-Università e il Centro Nazionale per il Volontariato di Lucca.

Per ulteriori informazioni: tel. 0812424289 - 3387011247 - email osservatoriobc@tin.it --- www.icom-italia.org

(fonte: UNESCO)  

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

VENEZIA: durante i lavori preliminari del ponte di Calatrava emergono antiche murature (12.02.03)  

Il ponte dovrà congiungere la stazione ferroviaria con il Piazzale Roma scavalcando il Canal grande.

Nei lavori dal lato della stazione ferroviaria sono emerse parti di murature, probabili resti di edifici di due secoli fa.

Analoghe scoperte sono state fatte anche dal lato di Piazzale Roma

 

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

ATENE (GRECIA): ritrovati due elmi forse appartenuti alla flotta persiana (11.02.2003)

 

Due elmi di stile greco-corinzio sono stati ritrovati da un pescatore presso la costa del Monte Athos (penisola calcidica).

Sono stati pescati a 110 metri di profondita' di fronte al monastero di Sant'Anna. Potrebbero appartenere, secondo gli studiosi greci, a membri degli equipaggi della flotta persiana che nel 492, secondo Erodoto, è affondata a causa di una forte tempesta. La flotta era composta da 300 navi e 20.000 uomini.

Il pescatore del villaggio di Sykia, che li ha consegnati alle autorita e' stato ricompensato con un assegno da oltre 5.000 euro.

Secondo gli archeologi, la foggia degli elmi prova che gran parte delle truppe era composta da greci dell'Asia minore sottoposti al dominio persiano.

(fonte: ANSA)  

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

VENEZIA: un altro "squero" perde la sua identità (4.02.2003)

 

Un altro tradizionale cantiere veneziano per le imbarcazioni, lo squero Battistin, non esiste più.

I nuovi proprietari dell'immobile hanno pareggiato la riva degradante del canale per pernettere di tirare a secco le imbarcazioni con una gettata di calcestruzzo.

Adesso c'è una bella, levigata, alta riva.

La struttura dello squero è visibile nella mappa del cinquecento realizzata da Jacopo de Barbari, mentre nello squero era in attività da oltre due secoli e mezzo un Battistin.

Risale al 1742 un documento, infatti, che attesta la presenza di un sedicenne Isepo Battistin, lavorante nello squero in qualità di "garzone".

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

News
Venezia e isole
Legislazione
Corsi & Convegni
Links
Architalia
Lavoro
Tecnica
Archeoforum
Federazioni
Triveneto - Adriatico
S.O.S.
F.A.A.V.
Archeopolis - servizi

 

 

Per segnalazioni e commenti: venezia @ archeosub.it, per informazioni info@archeosub.it


www.archeosub.it