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NEWS 03-03

Notizie ed avvenimenti di marzo 2003

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Per segnalazioni e commenti: venezia @ archeosub.it, per informazioni info@archeosub.it

 

 * ROMA: Il restauro del Satiro che danza (31.03.03c)

Il bronzo recuperato davanti a Mazara del Vallo e oggi restaurato suscita ancora molti interrogativi. Capolavoro di Prassitele o splendida copia romana, componente di un orgiastico corteo o solitario compagno di "Ebrezza" ? .

Il bronzo è reduce da un complesso intervento di restauro iniziato nell'ottobre del '98, dopo pochi mesi dal suo ritrovamento a 500 metri circa di profondità.

Un anno prima, in quel tratto di mare, lo stesso peschereccio che ha trovato il satiro aveva pescato con le reti una gamba di bronzo, rivelatasi poi proprio del Satiro.

Il lungo restauro condotto nei laboratori dell'Icr di Roma, non ha risolto ancora gli interrogativi.

Per la permanenza sui fondali marini, la statua, oltre ad essere mancante degli arti, presentava un notevole deturpamento e mineralizzazione della superficie. Il fatto di non avere un sostegno naturale ha reso ancora più rischiose le indagini diagnostiche e la fase di pulitura, in quanto anche la manipolazione poteva danneggiarla.

E' stato studiato, perciò, una specie di "cestello della lavatrice", che consentiva di operare sul bronzo, saldamente ancorato, in totale sicurezza.

Dopo i rilevamenti iniziali per accertarne lo stato e fare una mappatura della superficie si ha eseguito un restauro manuale con strumentazione di tipo chirurgico allo scopo di togliere le incrostazioni e gli elementi marini'.

Per inibire il processo di corrosione sono state necessarie sostanze chimiche.

Il complesso lavoro di restauro non ha pero' risolto il quesito della datazione.

Dentro la statua non c'era terra, componente che aveva dissolto i dubbi per i Bronzi di Riace.

Si e' potuto valutare solo in base della lega, costituita da bronzo, rame ed elevata percentuale di piombo, il che farebbe propendere per una copia romana. Ma per lo storico dell'arte Paolo Moreno della III universita' di Roma non ci sono tracce di calco e non e' da escludere che le scuole greche del IV secolo usassero il piombo.

Per la bellezza dell'opera, la perfezione classica, il livello della fusione, secondo lo stesso professore il Satiro potrebbe essere un capolavoro di Prassitele.

(fonte: ANSA - Quotidiani vari)

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 * VENEZIA: antica struttura rinvenuta in Borgoloco Molmenti - completati i lavori (31.03.03b)

Completati i lavori in Borgoloco Polmeo Molmenti. Qui durante i lavori si erano rinvenute alcune strutture.

Più precisamente, sotto la direzione scientifica dalla Soprintendenza archeologica per il Veneto, Nausicaa, si è rinvenuta a circa 70 cm di profondità una porzione di muro con mattoni di reimpiego, probabilmente una struttura di sostegno o, altrimenti, di un lembo di una vasca di raccolta delle acque; a -2,80 m una palizzata, costituita da un'ottantina di elementi lignei verticali disposti in modo compatto a sud-ovest, diradati e collegati da fascine (i "volparoni") verso nord-est.

Questa palizzata, priva di elementi da costruzione e di costipamenti, a parte un frammento di anfora alla testa dei pali più arretrati, fa supporre l'esistenza di una antica linea di marginamento della città, oppure del bordo di una piscina o di una antica salina.

Due pali con "volparone" sono stati prelevati assieme al fango che li inglobava per essere analizzati e restaurati.

(fonte: Insula)

 

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 * LIDO DI VENEZIA (Loc. Alberoni): un cannone asburgico usato come bitta? (31.03.03)

Al sito di una associazione degli alberoni si legge: "sulla diga un cannone asburgico è usato come bitta di ormeggio" e si allega la seguente foto.

(fonte: www.alberoni-venezia.com)

  

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 * ROMA: entro giugno il "Codice dei Beni Culturali" (30.03.03)  

Si cambia ancora?

Il ministro per i Beni culturali, Giuliano Urbani ha annunciato che i beni culturali avranno un nuovo codice e verrà avviata la riforma integrale del ministero.

Saranno, infine, trovate nuove risorse finanziarie per la valorizzazione e tutela dei nostro patrimonio.

Tutto questo entro la fine di giugno quando sarà presentato il nuovo codice dei beni culturali che conterrà «tutte le norme, dalla disciplina della tutela ai rapporti tra pubblico e privato, fino ai rapporti internazionali».

(Fonte La Stampa)

 

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 * AMALFI: riemergono strutture portuali (27.03.03c)

Vicino a dove oggi c'è il duomo, durante gli scavi per la posa della rete del metano sono emerse interessanti strutture archeologiche.

Sono state trovate robuste catene poste a cinque metri di distanza l'una dall'altra; catene agganciate ad una muraglia settecentesca venuta alla luce a circa due metri di profondità dal livello stradale.

Sono state interpretate come quelle catene per navi che servivano ad imbrigliare i bastimenti amalfitani alla fine del 1700.

A testimoniarlo sarebbe un documento del 1785 con cui il Comune si apprestava a realizzare una piccola arteria viaria denominata "stradone" che congiungeva la porta di Santa Maria a Sandala con la località Scario.

Un rinvenimento ritenuto importante per gli studiosi del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, che avvalora non solo le tesi in materia di toponomastica, ma rende più plausibile l'ipotesi circa la presenza sotterranea di antiche rovine medievali in quanto la costruzione muraria fungeva da confine tra l'abitato e la spiaggia dove, a causa della mancanza di una struttura portuale, i marinai erano costretti a tirare in secco i bastimenti ed ad imbrigliarli, appunto, con consistenti e robuste catene.

Le catene dopo essere state rimosse, sono state depositate al coperto.

Per ora le azioni si fermano qui, ma molti sostengono che a non più di sei o sette metri dal livello stradale esistono le antiche rovine dell'area medievale per cui bisognerebbe scendere a livello di spiaggia in quanto gran parte della zona antistante al mare è stata distrutta da violente mareggiate (ad esempio la chiesa parrocchiale di Santa Maria de Turri, attigua alla torre della prima linea muraria e le varie botteghe).

(fonte: Il Mattino di Napoli)

 

 

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 * VENEZIA: in luce l'antico selciato a spina di pesce (27.03.03b)

  I lavori in corso in Piazza San Marco per la messa in sicurezza dalle acque alte consentiranno di acquisire dati importanti sull'antico assetto della piazza.

Sono, infatti, apparsi tratti della pavimentazione fatta di mattoni disposti a spina di pesce cel '700 ha lasciato il posto a quella attuale, dopo che si è dovuto rimuovere in alcuni punti lo strato superficiale di 'masegni', le pietre in trachite dell'attuale piano calpestabile.

Ad una profondità di circa cinquanta-settanta centimetri è stato anche rinvenuto un foro di 20 centimetri per 20, attorniato da mattoni.

L'esistenza della pavimentazione a spina di pesce era nota ma saranno gli archeologi ad interpretare i rinvenimenti che verranno alla luce nel corso dei lavori e a fornire le ricostruzioni storiche.

(fonte:ANSA e Il Gazzettino di Venezia)   

 

 

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* ROMA: un dolium nella rete dei pescatori a Fiumicino (27.03.03a)

Un 'dolium' di eta' imperiale, in buono stato di conservazione è rimasto impigliato nella rete a strascico di un peschereccio al largo di Fiumicino.

L'antica anfora romana, recuperata da una profondita' di circa 125 metri, ha un diametro e una altezza di circa un metro e mezzo e una eta' che potrebbe risalire ad un periodo tra il I sec. a.C. e il II sec. d. C..

Dallo studio dei 'bolli' si potra' anche risalire alla famiglia imperiale che ne era proprietaria.

Secondo gli esperti due sono le ipotesi, o una nave oneraria l'ha scaricato in mare per via di un fortunale, oppure e' segno che ci possa essere un relitto nelle vicinanze.

(fonte: ANSA)

 

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* PALERMO: Il satiro danzante a Mazara del Vallo, ma prima dal 1° aprile in mostra alla camera dei deputati (24.03.03)

Dal primo aprile il satiro danzante, il brozo recuperato da un peschereccio di Mazara del Vallo nel Canale di Sicilia alcuni anni fa, sara' esposto in una sala della Camera dei deputati prima di essere riportato nella regione.

La statua sara' sistemata definitivamente da luglio nella chiesa normanna di San Egidio a Mazara dopo il completamento dei lavori di restauro e di trasformazione in museo della chiesa, sconsacrata da tempo

L' allestimento museale prevede che il Satiro sarà custodito in una teca trasparente, che garantira' il perfetto isolamento della statua per proteggerla dalla salsedine e dall' umidita'.

Il museo ospiterà vari pezzi di valore e tra questi anche la ''zampa di elefante'', di epoca punica

(fonte: ANSA)

 

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 * ISOLA DI MAIORCA (BALEARI - SPAGNA): ritrovato un relitto del VI sec. a.C. (15.03.2003)

A poche miglia a est dal capoluogo dell'isola di Maiorca nella piccola Cala Sant Vicenç, rifugio naturale per le imbarcazioni, ma con lo sbocco esposto a tramontana, i ricercatori del Centro di archeologia subacquea della Catalogna diretto da Xavier Nieto a sei metri di profondità hanno trovato i resti di un'imbarcazione greca di fine VI sec. a.C., la più antica finora rinvenuta nelle Baleari.

In questa insenaturae non è facile riprendere il mare aperto in caso divento da nord senza rischiar di sbattere contro il fondale roccioso, profondo, in alcuni punti, meno di un metro.

Lo scafo è stato preservato da uno spesso strato di sabbia che ha evitato la dispersione dei frammenti di ceramica e assicurato una buona conservazione delle parti in legno della nave.

Un primo esame del materiale ha consentito di individuare che si tratta di una nave "cucita", con un carico estremamente eterogeneo: sia per la varietà degli oggetti trasportati che per la loro diversa provenienza.

Il ritrovamento di anfore di tipo "Corinzio A" e di forma "Jonico-massaliota" fa desumere che la nave trasportasse principalmente prodotti alimentari (olio di Corinto e i vini greci); erano inoltre presenti ceramiche da tavola originarie delle medesime aree (olio di Corinto e i vini greci); erano inoltre presenti ceramiche da tavola.

Diversa pare l'origine delle anfore di forma iberica che, probabilmente, giungevano dalle coste mediterranee della penisola e da alcune enclavi puniche del sudest insulare come Ibiza (sempre nell'arcipelago delle Baleari).

La presenza di un carico così diversificato sembra costituire un'importante testimonianza del crescente dinamismo commerciale che si sviluppò alle estremità del Mediterraneo occidentale tra VI e V sec. a.C.

(fonte: Archeologia Viva - Revista de arqueologia n. 258)

 

 

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* ARGENTINA: "HISTORIA Y ARQUEOLOGIA MARITIMA" Una nuova newsletter (9.03.03) 

News inviate da Carlos May a tutti coloro che hanno interesse all'archeologia marittima e ne fanno richiesta.

Una tra le ultime newsletter riporta le news con soli link .

Già in passato sono state inserite in www.archeosub.it alcune segnalazioni inviateci da Carlos May e così cercheremo di fare in futuro. Oggi queste segnalazioni sono disgiunte dal sito "Albenga.com", ma spedite direttamente da Carlos May attraverso il sito www.histarmar.com.ar.

(fonte: Carlos J.Mey - Necochea 2432 - B1640BRX  Martinez - Argentina

Phone (5411) 4792-2326 - Fax&Phone:(5411)4733-6647 Cel. Ph 15 4475-9340 - E-mail: meycarlos@fibertel.com.ar )  

 

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* ISOLA DI MAZZORBO (Laguna Nord - Venezia): ritrovati resti di strutture murarie e di pozzi. (7.03.03)

Una vasta area di un centinaio di metri per 20 all'asciutto, ma almeno di un'altra cinquantina a pelo d'acqua è stata ritrovata vicino a Mazzorbo.

Riconoscibili fondamenta di edifici, tre pozzi interrati con l'orlo in altinelle ben conservati, ma uno sarebbe già andato distrutto, manufatti marmorei con scanalature e molti frammenti in terracotta e ceramica databili tra il XIII e il XV secolo.

E' stato anche ritrovato un frammento di macina molto simile a quelle trovate lì vicino alcuni anni fa e oggi conservate nell'atrio della chiesa di Mazzorbo.

Forse «I mulini de Muran e Mazorbo che masena in aqua salsa et i so laghi che son seradi con arzeri et legnami atorno...» non sono più solo una citazione lasciata da Marco Cornaro nel Quattrocento: l'isola dei molini (forse la stessa Orocenta ricordata in un processo per lite del 1340) è stata ritrovata.

Questo insediamento, legato ad attività di macinazione delle granaglie, è attestato in documenti del XIV secolo.

I recenti scavi archeologici condotti all'interno del cimitero vecchio di Mazzorbo hanno portato alla luce un insediamento abitato fin dalla metà dell'VIlI secolo d.C., mentre i rinvenimenti lungo l'antico monastero di Sant'Eufemia potrebbero anticipare di qualche secolo l'epoca della colonizzazione dell'isola.

(fonte: Il Gazzettino di Venezia)

 

 

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* ISOLA DI MINORCA (Spagna): rinvenuto il relitto di una nave romana con il suo carico (6.03.03)

La nave romana è del tardo impero.

E' stata trovata nell'estate del 2000 a 50 metri di profondità dall'equipe di Guido Pfeiffer, direttore di Sub che le ha dedicato articolo e copertina del nomero di marzo, durante la ricerca di alcune navi affondate nella Il guerra mondiale.

Il carico è costituito da pani di bronzo da 80 chili ancora ordinati in file precise, un'ancora e i resti di qualche anfora.

L'analisi dei resti delle anfore ha consentito di stabilire l'epoca del disastro, tra il I e il III secolo dopo Cristo.

Sarà la soprintendenza spagnola a decidere se avviare una campagna di scavi sulla nave romana.

(fonte: Panorama)  

 

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