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Aggiornamento al 31 ottobre 2003

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L'allestimento del cantiere subacqueo
(Da L'Archeologo subacqueo n. 26)

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   Tesi di Laurea - Invito a rispondere ad un questionario per migliorare l'allestimento di un cantiere subacqueo

Gentili Professori, colleghi Studenti, Amici,

mi chiamo Valeria Salaris, sono una laureanda in Conservazione dei Beni Culturali presso l‚Università degli studi di Genova. La tesi di laurea che sto preparando rientra nell‚area delle Metodologie e tecniche della ricerca archeologica; la mia relatrice è la Professoressa Maura Medri, docente della materia presso questo Ateneo.

L'oggetto del mio studio è l'aspetto organizzativo dello scavo archeologico subacqueo; il titolo della tesi è : „Il cantiere archeologico subacqueo in ambiente marino: allestimento, normativa e tutela.‰.

Ciò che più mi interessa conoscere è come effettivamente vengono svolti gli scavi subacquei, tenendo conto di tutte le reali situazioni operative: ecco perché vi invio un questionario, che spero compilerete.

Come è facile immaginare, infatti, non è semplice trovare nei testi e nella letteratura scientifica le informazioni di cui necessito per fare il punto della situazione. Pertanto mi rivolgo a voi, facendo appello alla vostra competenza (e pazienza!), sperando di poter fare tesoro delle vostre passate o presenti esperienze nel settore.

Vi chiedo, in sostanza, di dedicare un poco di tempo per rispondere alle domande del questionario che vi allego.

Confido nella vostra disponibilità.

I miei più sinceri ringraziamenti sin da ora.

Cordiali saluti

Valeria Salaris - Corso Magenta 19/13 16125 Genova - e-mail : uazzi@katamail.com

 

Il questionario è a disposizione di quanti avessero interesse a collaborare allo studio; viene distribuito tramite posta elettronica e si può richiedere all'indirizzo: uazzi@katamail.com

 

L'allestimento del cantiere archeologico è una fase fondamentale di ogni operazione ben pianificata.

Così come a terra, anche in ambiente subacqueo una corretta organizzazione ed un allestimento accurato del cantiere facilitano lo svolgimento dei lavori e sono essenziali per la buona riuscita di un intervento.

L'aspetto specifico dei lavori subacquei è stato recentemente trattato nel testo di Enrico Felici ("Archeologia subacquea. Metodi, tecniche e strumenti, Roma 2002").

Tenendo come base questo lavoro, si vuole iniziare una ricerca per valutare l'attuale situazione.

Tramite un censimento delle esperienze di scavo passate e presenti ci si interroga quindi su come nella pratica vengono affrontate le fasi di allestimento, quale è la normativa da seguire e se viene preso in considerazione il dibattuto problema della tutela dei siti sommersi.

Questo tipo di informazione è difficilmente reperibile se ci si basa solo sui testi e sulle edizioni di scavo: da ciò la necessità di avvalersi, oltre che della bibliografia fondamentale (Gianfrotta - Pomey 1981, Volpe 1998, Felici 2002), delle esperienze concrete di operatori del settore.

L'indagine sulle modalità di allestimento del cantiere archeologico subacqueo, svolta tramite un questionario, ha lo scopo di ottenere la maggior quantità di informazioni possibili interrogando diversi esperti in merito alla concreta realtà dei fatti.

La ricerca è realizzata presso la cattedra di Metodologie e tecnica della ricerca archeologica dell'Università degli Studi di Genova. 

Le domande sono dirette a chi ha avuto o sta avendo modo di confrontarsi con le problematiche di allestimento di un cantiere archeologico subacqueo; si rivolgono quindi sia ad archeologi che a tecnici e sfruttano il principio della "check list", cioè menzionano tutte le possibili voci che rientrano nella fase organizzativa dello scavo.

In tal modo si spera di giungere ad una valutazione pratica, considerando l'effettiva utilità dei mezzi e delle persone coinvolte.

Il fine ultimo della ricerca è quello di individuare i fattori discriminanti per la determinazione di una casistica tipologica dei cantieri, fornendo indicazioni e modalità operative a quanti si interessano di archeologia subacquea e vogliono tenere conto delle particolari situazioni che influenzano le scelte di allestimento.

Il questionario è semplice da compilare: è strutturato come un quiz a risposte multiple, il più esauriente possibile, ma tale da limitare all'essenziale le scelte possibili.

In esso vengono elencate 11 sezioni, corrispondenti ai diversi punti chiave, a loro volta sviluppati attraverso una serie di domande. Gli argomenti delle 11 sezioni sono:

 

Una volta compilato, il questionario permetterà una analisi critica circa la ragionevolezza dei mezzi impiegati in un intervento subacqueo: nell'ambito del contesto in cui si opera, si cercherà di stabilire una sorta di standard flessibile che riguardi obiettivi, attrezzature, professionalità coinvolte e che contemporaneamente tenga conto di vincoli e normative.

La definizione dello standard avverrà tramite la schedatura delle risposte che permetterà di effettuare un'analisi statistica dei dati, in modo da giungere alla definizione di differenti parametri di riferimento per diverse tipologie di intervento in mare, tendenzialmente suddivise in base alla fascia di profondità in cui si effettuano e ad altre peculiarità più generalizzabili in via teorica.

Lo standard proposto dovrebbe porsi come parametro per una valutazione, carta alla mano, sul valore e la convenienza (anche - spesso soprattutto - in termini economici) del progetto che si vuole realizzare.

In altri termini, si tratterà di effettuare una valutazione che tenga conto soprattutto dei tempi e dei costi, del ruolo dei partecipanti, della divisione delle competenze, dei materiali e delle attrezzature, della sicurezza e della tutela.

Lo scopo ulteriore di questo lavoro sarà quello di definire una proposta di protocollo operativo cui adeguarsi durante le attività del cantiere subacqueo, per uniformare, come già avviene negli scavi terrestri, le modalità di intervento anche in ambiente acquatico.

 

Siamo consapevoli del fatto che le difficoltà da affrontare nel cantiere subacqueo sono innumerevoli: maggiore sarà la coscienza dei potenziali problemi, minori saranno gli inconvenienti che bisognerà affrontare durante lo scavo.

Qualche problema nascerà sempre, quindi la capacità di trovare soluzioni nel minor tempo possibile e anche al di fuori di ogni pianificazione è di fondamentale importanza, tenendo conto che in un cantiere subacqueo, forse ancora più che in uno terrestre, ogni ritardo o blocco dei lavori ha dei costi altissimi. 

Non si può supporre l'esistenza, né augurarsi la creazione, di regole fisse e "paletti" nell'organizzazione del cantiere; è infatti vero che lo schema che si vuole tracciare allo stato attuale dei fatti è tanto auspicabile quanto teorico: quasi mai le disponibilità consentono organizzazioni tanto articolate. 

Tuttavia la creazione di uno standard di riferimento consentirebbe a tecnici ed archeologi un più efficace intervento e un utilizzo mirato di risorse umane ed economiche.

 

Il questionario è a disposizione di quanti avessero interesse a collaborare allo studio; viene distribuito tramite posta elettronica e si può richiedere all'indirizzo: uazzi@katamail.com

Valeria Salaris 

 

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