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NEWS 00-07

Notizie ed avvenimenti inseriti a luglio 2000

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VENEZIA: l'isola del Lazzaretto vecchio ospiterà il Museo di archeologia della Laguna e di Venezia (luglio.2000)

 

L'Isola del Lazzaretto Vecchio, situata tra Venezia ed il Lido, vicinissima a quest'ultimo, tanto che si era anche pensato in passato di fare un ponte, è stata in parte recuperata e risanata grazie ai lavori eseguiti per conto del Magistrato alle Acque. Altri lavori inizieranno nella prossima primavera.

In particolare sono stati restaurati la "camera appresso la cavana della Casa del Priore" ed il Teson Grande che presto saranno adibiti al costituendo Museo nazionale di Archeologia della laguna e della città di Venezia.

Vi saranno ospitati non solo i reperti recuperati negli scavi cittadini: Rialto, teatro Malibran, S.Alvise, San Pietro di Castello, chiesa di San Lorenzo, ma, si spera, anche le migliaia di reperti oggi nei depositi che raccontano la storia delle isole, molte delle quali scomparse: Ammiana, Costanziaco, Centranica ....

Il museo racconterà la storia di Venezia e della sua laguna dalla preistoria al medioevo in modo interdisciplinare, non solo dal punto di vista dell'archeologia. Quindi aspetti antropici e geo-morfologici assieme, che nella laguna e a Venezia sono strettamente legati.

Se saranno recuperati tutti gli 8400 metri quadrati dei tesoni dell'isola potrebbe divenire uno dei maggiori musei Italiani, dal momento che l'isola intera potrebbe essere il museo.

Il progetto prevede, infine, un collegamento con il Lido attraverso uno speciale traghetto. Per quando? si parla del 2002.

 

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VENEZIA: la @ del Web è veneziana; ritrovato il simbolo in un testo del 1536 (29.07.2000)

Il simbolo della posta elettronica di internet la @ proviene da documenti commerciali usati nel 500 in Italia. E' stata creata da mercanti veneziani, come ha potuto verificare uno studioso italiano il prof. Giorgio Stabile docente dell'Università della Sapienza di Roma che lo ha trovato in un documento del 1536.

Il simbolo veneziano nel documento originale (da Repubblica)

Sembra che volesse essere una abbreviazione commerciale per indicare "anfora", unità di peso e di capacità.

Da qui è stata portata segnata nei registri di carico delle navi sulle coste di tutto il Mediterraneo e poi nei registri inglesi dove ha assunto una indicazione di prezzo: "at a price of", da qui il termine inglese che la chiama "at", mentre da noi viene detta "chiocciola" o in altri paesi con termini diversi.

A conferma di questa provenienza, dice la Treccani in una nota, il fatto che in Spagna venga chiamata "arroba" che in arabo vuol dire 1/4, la stessa misura dell'anfora tradizionale greco -latina.

 

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CINA: "archeologia delle acque": ritrovato il primo WC, è cinese e risale a 2000 anni fa (27.07.2000)

 

Sembrava che fosse stata l'Inghilterra grazie a Thomas Crapper del XIX secolo la patria del Water, il noto vaso con dispositivo per lo scarico dell'acqua, invece no.

In Cina è stata data la notizia del ritrovamento a Shiangqiu nell'Henan in una tomba di un re della dinastia Han (2O6 a.C. - 24 d.C.) di un vaso di pietra con braccioli, fornito di un tubo per lo scarico dell'acqua

Nella tomba della regina lunga 210 metri gli archeologi cinesi hanno anche riconosciuto strutture che hanno attribuito a ben 30 stanze tra cui un bagno, un gabinetto, una cucina ed una ghiacciaia.

 

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GRADO (UD): iniziate le operazione per il restauro e l'esposizione del relitto (Julia Felix) recuperato un anno fa (27.07.2000)

 

Il relitto della Julia Felix II sec. d.C., recuperata nel 1999 è in fase di restauro e di studio.

Recuperato a pezzi è stato ulteriormente suddiviso e ogni pezzo viene lavato, disegnato in scala 1:1, fotografato e desalinizzato.

I vari pezzi sono anche oggetto di studio perché sia possibile, dopo il restauro, rimontarla e ricostruire il relitto come si trovava in origine.

Nel frattempo viene preparato un modello in scala 1:10 per facilitare tali future operazioni.

Il materiale ligneo è anche oggetto di studi botanici per conoscere le essenze arboree utilizzate ed ad analisi dendrocronologiche per avere l'esatta età dei legni.

Una volta completato il restauro, il relitto ed i materiali sanno esposti nel museo che si sta preparando, il Museo Nazionale dell'Archeologia Subacquea dell'Alto Adriatico, nella ex scuola Scaramuzza di Grado.

 

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GRADO (UD): Scoperto un relitto del III sec. a.C.; risulterebbe il più antico dell'Adriatico (27.07.2000)

 

E' stato rinvenuto nei pressi del relitto Julia Felix un secondo relitto, datato al III sec. a.C. con un carico di olio e vino dalla Sicilia e dall'Italia meridionale.

E' stata eseguita una prima serie di studi da parte del prof. Tortorici di Catania, durante una settimana di immersioni, durante i quali sono state confermate le ipotesi iniziali.

Sono stati recuperati anche due ceppi in piombo da 150 chilogrammi ed un'anfora integra appartenente alla tipologia delle anfore "greco-italiche antiche" che sono databili al III sec. a.C.

Infine il relitto sembra danneggiato solo in minima parte, per cui ci si aspetta molto dalla prossima campagna di lavoro che già si prepara per l'anno prossimo. Nel frattempo il relitto, battezzato: Grado 2000, sarà protetto con reti metalliche e plinti in calcestruzzo.

 

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NOVILARA (PS): la stele del VI sec. a.C. riporta di un arrembaggio di pirati (25.07.2000)

La mostra che si tiene ad Ascoli Piceno sul popolo Piceno include una stele particolare: la stele di Novilara, dalla località che è stata trovata.

Questa stele riporta la più antica scena di un attacco di pirati, un vero e proprio abbordaggio.

La stele di Novilara

La stele è datata alla seconda metà del VI sec. a.C.

La scena rappresenta una nave oneraria che fugge ed altre due navi che si affrontano. Secondo il Prof. Braccesi dell'Università di Padova l'imbarcazione oneraria è greca, mentre illirici sono i pirati e novilarese la nave che scorta e difende l'oneraria.

La stele sarebbe proprio la rappresentazione del successo dei novilaresi sui nemici che appaiono disegnati a testa in giù e sarebbe anche una testimonianza delle rotte in Adriatico in quel periodo.

Le navi greche attraversavano l'Adriatico all'altezza di Ancona e poi, sotto costa, raggiungevano le città greche di Spina, Adria o altri centri nella Laguna di Venezia da dove arrivava anche la "via dell'Ambra". Al ritorno stessa rotta al contrario: in questo modo i novilaresi facevano la scorta per conto dei Greci nel tratto di mare di "loro competenza".

 

 

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LUSERNA (ROMA): le acque utilizzate dal 1425 per pulire una cava di pietra (17.07.2000)

C'è un nuovo museo in Val Pellice, nel comune di Rosa, vicino Pinerolo a 1000 metri di quota, su iniziativa della Comunità montana della Val Pellice con il comune di Rora ed il dipartimento di progettazione architettonica del Politecnico di Torino

E' un museo all'aperto, nel senso che una cava in cui si estraeva la "pietra di Luserna", uno gneiss lamellare grigio, con il quale è stata rivestita anche la mole Antonelliana, è stato attrezzato per la visita del pubblico. Una visita che fa fatta con prudenza e con guida

Oltre agli attrezzi di lavoro, alle piazzole, alla slitta con cui veniva trasportato il materiale è riprodotto il ciclo di produzione.

Interessante il fatto che per la pulizia degli scarti della cava, assai numerosi, venisse utilizzato il torrente. Sopra alla cava si era costruito un invaso riempito direttamente dal torrente o attraverso specifici canali, che sono stati tracciati nella valle a cominciare dal 1425.

L'invaso era chiuso da una paratia di legno che ruotando su di un perno dava il via alla massa d'acqua che scendeva e fungeva da "spazzino" della cava.

 

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PISA: Ripresa degli scavi sulla navi romane; a fine anno possibilità di vedere i primi restauri (17.07.2000)

 

Continuano gli scavi al cantiere delle navi.

Mentre da una parte si continuerà a cercare, nell'area degli scafi già individuati inizieranno le operazioni del loro sollevamento e trasporto i n collaborazione con l'Istituto Centrale del Restauro

Per ora delle sedici imbarcazioni individuate ne verranno trasportate tre: più precisamente, il monossile, la barca da pesca a remi e una imbarcazione da trasporto per carichi pesanti.

A fine anno il pubblico potrà recarsi nel laboratorio provvisorio, preparato in un capannone industriale a Ospedaletto per assistere ai lavori di restauro dei primi scafi.

Partirà anche la gara per la progettazione dell'allestimento del Museo delle Navi che dovrà contenere oltre alle sedici imbarcazioni, i reperti ed i materiali già presentati alla mostra in corso all'arsenale di Pisa.

 

 

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VENEZIA: esiste in laguna un relitto del 500 a.C.? (14.07.2000)

Il riferimento del ritrovamenti di un frammento ligneo con dei fori, datato al V-VI sec a.C. avvenuto nel 1971, riaccende le disquisizioni sulla presenza o meno di una imbarcazione di tale epoca nei sedimenti della Laguna Nord tra l'Università (Lorenzo Braccesi) e il responsabile del Nucleo di archeologia subacquea per il centro alto Adriatico, Luigi Fozzati.

La conferma pratica, per ora, non ci sarà in quanto non verrà eseguita alcuna ricerca in laguna mirata a tale scopo.

L'opera del Nucleo è oggi dedicata al altri interventi come le navi di Caorle o di Grado poste a più elevato rischio di deterioramento.

 

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STITUTO CENTRALE DEL RESTAURO: costituito il Nucleo per gli Interventi di Archeologia Subacquea

 

Nel sito dell'Istituto Centrale del Restauro vi è riportata la nota della istituzione di un Nucleo per gli Interventi di Archeologia Subacquea

Le specifiche funzioni del Nucleo, sono indirizzate, in particolare, alle tematiche poste dal recupero, dalla conservazione, dal restauro e dalla musealizzazione dei reperti provenienti da siti sommersi.

Riportiamo inoltre che: "Al Nucleo, composto da tecnici di varie discipline, titolari della prevista autorizzazione ministeriale all'immersione, potranno essere rivolti quesiti e richieste di assistenza su problemi riguardanti i temi sopra indicati, sia da parte degli Organi periferici del Ministero che degli Enti locali. Particolare attenzione viene prestata all'aspetto della ricerca scientifica e all'aggiornamento dei sistemi operativi, curando il collegamento e lo scambio di informazioni con Istituti di ricerca italiani e stranieri."

Il nucleo non ha compiti di tutela, ma si propone, in collaborazione con Soprintendenza e STAS, di gettare le basi di una cartografia dei siti sommersi, evidenziandoli in una scala di rischio in modo da completare la Carta del Rischio già esistente, alla redazione della quale hanno lavorato i membri dell'istituto per diversi anni.

Per la didattica, è stato istituito un corso di perfezionamento su queste nuove tematiche per gli allievi della scuola del restauro.

 

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CAORLE (VE): datate al XII e XVII-XVIII secolo d.C. le imbarcazioni trovate a 4 miglia (6.07.2000)

 

I frammenti lignei recuperati alcuni mesi fa da due relitti a quattro miglia al largo di Caorle e alla profondità di 15 metri sono stati datati negli Stati Uniti dal Geochronon Laboratories del Massachusset con il Carbonio 14.

Le analisi hanno stabilito che ci si troverebbe di fronte a due relitti: uno del XIII secolo d.c. e ad un secondo del XVII-XVIII secolo adagiatovi sopra; l'imbarcazione più antica era costruita in legno di quercia.

In attesa di ulteriori studi l'area è sorvegliata dai Carabinieri con unità navali.

 

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