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NEWS 01-07

Notizie ed avvenimenti inseriti a luglio 2001

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ISOLA di PONZA: a 100 metri di profondità il carico di una imbarcazione di età imperiale (26062001)

 I ricercatori dell'Università della Sapienza di Roma, del dipartimento di Scienze della Terra stavano studiando i fondali attorno all'isola di Ponza quando uno dei ROV dedicati alla ricerca (vedi gli articoli di robotica alla pagina della "Tecnica") ha inquadrato con le sue telecamere delle anfore sul fondale. "Le anfore giacciono semisepolte dalla sabbia su un fondale di circa 100 metri" come racconta i geologo marino Francesco Latino Chiocci, responsabile dell'operazione. Della nave, nessuna traccia, ma il giacimento sembra intatto.

 

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LAGO ALBANO: conclusa la campagna di scavo al Villaggio delle Macine (27072001)

Conclusa la campagna di scavo della Soprintendenza Archeologica per il Lazio nel sito risalente alle prime fasi dell'età del bronzo medio (1700-1600 a.C.) conosciuto anche come il "Villaggio delle macine" per il ritrovamento di decine di macine di ogni dimensione.

Nel corso della campagna sono stati portati in luce moltissimi materiali tra cui asce in bronzo, un pugnale, strumenti di lavoro e tazze, brocche, boccali in ceramica. E' convinzione della soprintendenza che ci si trovi davanti al più grande villaggio palafitticolo dell'età del bronzo nell'Italia centrale.

Per tale importanza gli studi continueranno e saranno orientati attraverso un progetto multidisciplinare che comprenderà analisi dei resti vegetali e faunistici conservati, analisi dei sedimenti, dei metalli e ricostruzione paleoambientale.

 

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* VENEZIA: il Comune desidera acquistare l'isola del Lazzaretto Nuovo, ma forse non si può fare (20072001)

 

Dopo la messa all'asta dell'isola, il Comune di Venezia aveva con una prelazione acquistato dal demanio per 2,5 miliardi di lire l'isola del Lazzaretto Nuovo. Tuttavia sembra che ciò non sia possibile per una serie di impedimenti di carattere legislativo che sono al vaglio degli organi competenti.

In ogni caso se il Comune non può acquistarla, non lo può fare nessun privato. Per ora.

 
L'isola del Lazzaretto Novo tratta dall'isolario del Visentini

 

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* PISA: estratta dal terreno la piroga romana per essere restaurata (17072001)

La piroga, una delle prime imbarcazioni di epoca romana ritrovate è stata estratta dai sedimenti e portata nel laboratorio della Teseco ad Ospedaletto per il restauro.

L'operazione ha richiesto molta cura in quanto il peso dell'imbarcazione superava le tre tonnellate ed ha richiesto per la delicatezza del reperto e le sue dimensioni (9 metri) due gru che hanno dovuto operare in sintonia.

Dopo questo primo intervento ne seguiranno altri e successivamente si pensa ad una mostra permanente che potrebbe essere ospitata nei locali degli Arsenali medicei.

Nel complesso sono sedici le imbarcazioni individuate di cui sei portate allo scoperto in superficie. La piroga è la prima ad essere estratta.

La piroga in una immagine tratta dal sito www.navipisa.it che contiene tutte le informazioni relative alle imbarcazioni
 

 

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* ROMA: scoperto il Porto di Ponte Milvio? (13072001)

Durante i lavori per un parcheggio sono emerse delle strutture che sembrano appartenere a costruzioni. Si sono riconosciuti 5-6 ambienti molto grandi. E' probabile che fossero magazzini, legati in qualche modo al fiume.

Gli scavi continuano, ma ora sono di natura scientifica e dovrebbero dare una conferma sulla natura del ritrovamento che già qualcuno ha cominciato a chiamare "il porto di Ponte Milvio"

 

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* ISOLA d'ELBA: un saggio di scavo sul relitto del Procchio (12072001)

Scoperto alla fine degli anni 60, oggi è stato oggetto di un saggio di scavo per verificarne l'integrità. Il saggio ha interessato lo scafo per tutta la lunghezza. Tutte le zone esaminate sono risultate in buone condizioni. Il relitto è del II secolo d.C. e trasportava vino gallico, pani di zolfo e un pigmento proveniente, forse, dal Golfo Persico.

Le operazioni di scavo e di rilevo sono state documentate con riprese foto-cinematografiche.

Al termine del saggio, il relitto è stato prima protetto con geotessuto, quindi ricoperto con sabbia e pietre.

 

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* PARIGI: UNESCO - progetto di convenzione sul patrimonio culturale subacqueo (11072001)

Comunicato stampa n.55 /2001

Progetto di convenzione sul patrimonio culturale subacqueo. Saranno interdetti dai cacciatori di tesori siti archeologici e relitti di navi.

Esperti nominati da circa una novantina di Paesi hanno raggiunto a Parigi nell'ultimo week end un accordo su un testo di progetto di Convenzione per la tutela del patrimonio culturale subacqueo.

Si tratta di un progresso notevole sulla via della tutela di siti archeologici e relitti oggi sottoposti ad un vero e proprio assalto da parte di più o meno improvvisati "cacciatori di tesori".

Il progetto di Convenzione, frutto di un processo di negoziazione durato 4 anni, sarà sottoposto all'approvazione della Conferenza Generale dell'UNESCO a novembre. Lo scopo è quello di proteggere il patrimonio situato nelle acque territoriali degli Stati, in quelle più lontane dalle loro coste, sulla piattaforma continentale nelle zone economiche esclusive degli Stati stessi, come pure nei fondali a grande profondità. Il testo prevede che la conservazione in situ sia in ogni caso l'opzione privilegiata. Il progetto, prima di diventare una Convenzione Internazionale, dovrà essere approvato dai due terzi dei 188 Stati Membri dell'UNESCO.

Il Patrimonio Subacqueo comprende non solo siti come Il Faro di Alessandria d'Egitto, ma anche navi affondate da oltre 100 anni, come i galeoni spagnoli.

"Tutelare questo patrimonio è estremamente importante e sempre più urgente poiché nessun sito o relitto è ora al riparo dei cacciatori di tesori, - ha spiegato Lyndel Prott, Direttore della Divisione del Patrimonio Culturale dell'UNESCO, che è stato responsabile dei lavori per il progetto di Convenzione da quando il Consiglio Esecutivo ne ha avviato il processo nel 1993&endash; in quanto, mentre negli anni '60 siti e relitti situati in acque profonde erano inaccessibili, le nuove tecnologie hanno permesso di raggiungere i relitti situati nelle acque profonde, ed ora queste stesse tecnologie stanno diventando sempre più economiche".

Gli esperti hanno dovuto confrontarsi con numerosissimi problemi, quali, ad esempio, le sepolture militari marittime e la protezione dei siti di rilievo spirituale, spesso di grande importanza, come le popolazioni indigene. " Il riconoscimento di questi ultimi", come ha sottolineato ancora Lyndel Prott "attesta una crescente consapevolezza riguardo al patrimonio culturale immateriale".

In un articolo compreso tra i principi generali è sottolineata la necessità di rispettare i resti umani, comprendendo, quindi, le sepolture militari e le navi colate a picco nel corso di operazioni militari. Molti Stati, tra cui Regno Unito e Germania, intendevano tutelare il naviglio affondato con perdita di vite umane mentre altri hanno affermato il principio dell'eguaglianza di fronte alla morte. Poco inclini a conferire uno statuto particolare alle sepolture marittime militari, questi ultimi non auspicavano che venissero onorati vascelli negrieri o partecipanti a invasioni.

Le responsabilità degli stati sulle navi che battono la loro bandiera e che effettuino interventi sul patrimonio subacqueo e quelle derivanti dalla presenza di questo tipo di patrimonio sulla piattaforma continentale al largo delle loro coste sono state al centro di numerosi dibattiti.

Il timore era di rimettere in discussione la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982. Conseguentemente il progetto prevede che la Convenzione debba essere interpretata e applicata nel quadro e in conformità con le disposizioni del diritto internazionale, ivi compresa la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare.

Se il testo sarà adottato dalla Conferenza generale, la Convenzione diverrà il primo testo multilaterale su questo tema e la quarta Convenzione UNESCO sul patrimonio dopo la Convenzione dell'Aja del 1954 sulla protezione del Patrimonio Culturale in caso di conflitti armati, dopo la Convenzione del 1970 sulle misure destinate ad impedire e prevenire l'esportazione, l'importazione e il trasferimento di beni culturali di provenienza illecita e dopo la Convenzione sul Patrimonio Mondiale, Culturale e Naturale del 1972.

La Delegazione italiana che ha partecipato ai lavori era guidata dal Prof. Umberto Leanza, Capo del Servizio del Contenzioso Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e composta dalla Prof.ssa Ciciriello, dal Prof. Scovazzi, dal Dott. Moccheggiani Carpano, dalla Dott.ssa Circi, dal Tenente di Vascello Causo, dal Dott. Tusa, e dal Dott. lo Vullo. Hanno partecipato ai lavori, in qualità di Osservatori, anche il Prof. Guido Carducci, il Dott. Vittorio Mainetti, la Dott.ssa Roberta Grabello e la Dott.ssa Sabrina Urbinati.

Per ulteriori informazioni circa la negoziazione:

http://www.unesco.org/culture/laws/underwater/html_eng/report12.shtml

http://www.unesco.org/culture/laws/underwater/html_eng/final.report.3rd.meeting.rtf

http://www.unesco.org/culture/laws/underwater/html_eng/report21.shtml

http://www.unesco.org/culture/laws/underwater/html_eng/report31.shtml

 

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