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NEWS 02-01

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* MURANO (Laguna nord di VE): interventi di restauro nella chiesa dei Ss Maria e Donato (24.01.2002 b)

Per un anno e mezzo saranno eseguiti dei lavori di manutenzione e di interventi contro l'umidità nella chiesa dei Ss Maria e Donato a Murano.

Data la situazione di degrado delle strutture sarà un restauro che prenderà in considerazione l'intero edificio. Si procederà prima all'interno, successivamente in sagrestia e su tutte le murature ed infine si interverrà sul recupero delle parti esterne.

Nel processo di restauro è compreso anche il pavimento musivo.

 
Particolare del pavimento musivo di San Donato a Murano

 

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* SAN MARTINO DELLE VENEZZE (RO): riemergono i resti del ponte veneziano sul fiume Adige (24.01.2002 a)

 

Grazie alle magre eccezionali a S. Martino delle Venezze, a pochi chilometri da Rovigo sono riemersi I resti del ponte veneziano costruito sul fiume Adige.

Il ponte era stato utilizzato dal seicento all'ottocento fino alla costruzione del ponte di San Martino conseguente ai lavori di rettifica del corso del fiume.

Nell'Adige in magra sarebbero visibili anche i resti del forte di Camponovo, uno dei due forti Estensi posti a difesa della strada e del passo fin dal medioevo.

Gli estensi occupavano la riva destra con i forti di San Martino e Camponovo, i padovani la sinistra con i forti di Anguillara e Borgoforte.

 

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* LEGNAGO (VR): recuperata dall'Adige una imbarcazione monossile (23.01.2002)

Un monossile attribuito ad una imbarcazione medievale forse rinascimentale è stato recuperato a Legnago.

L'imbarcazione priva di una estremità, lunga quasi nove metri e con un diametro di circa un metro è stato inserita in una vasca con del liquido impregnante e si trova all'Arsenale di Venezia.

Dopo la scoperta, una piena aveva trasportato il monossile alcuni chilometri a valle spezzandolo.

Ritrovata, era partito immediatamente il recupero.

 
Il monossile al momento del recupero

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* VENEZIA: scoperta all'arsenale una porta del Convento di S.M. di Gerusalemme (18.01.2002)

Nel corso dei lavori per la difesa dalle acque alte avviati nell'area nord dell'Arsenale di Venezia è stata ritrovata ad un metro di profondità una porta d'acqua del monastero delle Vergini di Santa Maria di Gerusalemme.

I lavori hanno permesso di mettere in luce l'intera struttura.

L'area dello scavo appartiene all'antica isola di Santa Maria Nova, detta Isola delle Vergini per il fatto che il complesso ospitava numerose vergini di nobili origini. Un tempo l'isola era prospiciente all'isola di Olivolo, oggi S. Piero di Castello e congiunta con ponti alle altre isole vicine.

La fondazione del monastero è controversa.

Secondo la tradizione fu fondato in occasione della visita dell'incontro con l'imperatore Barbarossa tra il 1172 e il 1178, mentre secondo i documenti fu costruito dal Doge Pietro Ziani eletto nel 1206 e dal Cardinale Ugolino dei Conti di Segni.

 

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* VENEZIA: dalle misure dei mattoni è possibile risalire alla datazione del manufatto (11.01.2002)

Il mattone, ha da poco una disciplina tutta per sé: la mensiocronologia. Dallo studio delle dimensioni del mattone e delle loro variazioni nel corso del tempo è scaturito un metodo di datazione delle strutture murarie.

Un contributo fondamentale in questo campo giunge da Federica Varosio, laureata in conservazione dei beni culturali, che, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica, ha effettuato una vasta ricognizione sui mattoni di 30 edifici veneziani.

Secondo la ricerca compiuta le misure del mattone lagunare diminuiscono in maniera costante, progressiva e uniforme fin dal XII secolo.

Così, dal XII al XVIII secolo il mattone si accorcia complessivamente in lunghezza di 6 cm, passando da 28-30 a 24 cm.

Tutto questo a prescindere da un decreto del Maggior Consiglio, che stabiliva fin dal XIII secolo, misure obbligatorie e dal fatto che lo stampo regolamentare in legno fosse esposto a Rialto presso l'ufficio di Giustizia.

Alla fine, è intervenuta nella prima metà dell'Ottocento la militarizzazione austriaca che ha normalizzato le dimensioni del mattone (240x120x50 mm).

 

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* CASERTA: saranno recuperate tutte le opere di interesse connesse con l'acqua (10.01.2002)

Partirà tra poco un progetto della provincia di Caserta dal titolo "La via dell'acqua tra artificio e natura in Terra di Lavoro".

Il progetto verte al recupero e sistemazione di tutti I beni di interesse storico ed artistico che condividono con l'acqua la loro specificità.
Ad esempio: le fontane, I mulini, le macchine idrauliche, i pozzi, gli abbeveratoi che presentino particolari caratteristiche di pregio.

All'iniziativa ha trovato spazio anche la valorizzazione di quelle emergenze archeologiche connesse alla presenza d'acqua come i ponti romani, lungo il medio corso del Volturno.

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* SAN GIULIANO TERME (PI): L'acquedotto di età medicea è a rischio (03.01.2002)

Allo stato attuale molti archi dell'acquedotto mediceo sono pericolanti e sono sul punto di crollare.
Oltre a problemi di degrado naturale si stanno aggiungendo i problemi dovuti al traffico pesante.

In via dei Condotti le vibrazioni delle auto che si trasmettono alle strutture del monumento ne accrescono l'instabilità.

A peggiorare la situazione le decine di autocarri che, nonostante il divieto, percorrono la strada passando ad appena un metro dall'acquedotto: tutto ciò con la conseguenza di accrescere il pericolo di crolli.

 

 

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* CHIOGGIA (Venezia): I resti di un galeone all'entrata del porto di Chioggia (00.01.2002 b)

Alcuni anni fa, secondo quanto riportato in un volume recentemente pubblicato (Navigar in Laguna Ed. Mare di Carta), un palombaro mentre svolgeva del lavoro per posare cavi sottomarini avrebbe rinvenuto "il relitto di un galeone completo di armamento"

La localizzazione è precisa, "al largo del fanale di destra che segnala l'entrata in porto". Ma, sembra per gli alti costi, non si fece alcun tentativo di recupero.

La ricostruzione del ritrovamento eseguita dagli autori G. Fuga e L. Vianello
 

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* CUBA: una città sommersa a oltre 600 metri di profondità (00.01.2002 a)

La società canadese Advanced Digital Communications ha comunicato di aver scoperto a oltre 600 metri di profondità, al largo di Cuba, con un sottomarino delle strutture che potrebbero appartenere ad un centro abitato.

La scoperta è stata fatta ancora nel 2000 in occasione di rilevamenti sonar davanti alla penisola Guanahacabibes, estremità occidentale dell'isola di Cuba, ma nel luglio del 2001 si provveduto ad effettuare una ricerca con un mini sommergibile che avrebbe permesso di filmare blocchi di granito organizzati in strutture.

Come datazione si parla di circa 6000 anni fa, ma non si hanno ancora dati certi. Anche la profondità lascia interdetti i ricercatori, in quanto il livello marino non sarebbe mai stato così basso; per spiegarlo viene ipotizzata una attività sismica.

 

 

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