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NEWS 03-04
Notizie ed avvenimenti di aprile 2003
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Per segnalazioni e commenti: venezia @ archeosub.it, per informazioni info@archeosub.it
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VENEZIA: Indagine Paleogeografica
ed evoluzione geomorfologica dell'area dell'aeroporto di Venezia
Marco Polo (30.04.03b)
Lo studio, da eseguire in località Tessera, dove si trova l'aeroporto veneziano "Marco Polo" è stato commissionato per la definizione dell'assetto geomorfologico antico risalente all'età romana classica e paleocristiana (II secolo a.C. - XII secolo d.C.).
Incaricato dello studio il Consorzio "Venezia Ricerche" - http://www.veneziaricerche.it/html/canali/beni/studi.htm
(fonte: Venezia Ricerche)
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ROMA - Il satiro di Mazara del Vallo ha i suoi "gemelli" in Puglia (30.04.2003a)
La posizione dell'originale greco ritrovato è la stessa del gigante Talos di Ruvo, e il suo volto è impresso su un capitello a Canosa. I riti «entusiastici» del corteo dionisiaco con danze roteanti, simili a quelle dei dervisci.
E' quanto sostiene il prof. Paolo Moreno, lo storico dell'arte antica, cui si devono le attribuzioni.
"Infatti, importanti riflessioni sul significato e sulla cronologia del reperto sono venute da testimonianze che si trovano in Puglia, fra le ceramiche custodite al Museo Jatta di Ruvo in particolare nel cratere attico che dà nome al Pittore di Talos per l'evocazione di un'avventura degli Argonauti (400 a. C.) in cui il gigante di bronzo, custode dell'isola di Creta, perisce vittima di un incantesimo dl Medea: lo schema deriva dai dipinti di Polignoto e Micone nel santuario dei Dioscuri ad Atene (465 a. C.), che avrebbero ispirato anche la plastica di Prassitele. La morte di Telo è il precedente del soggetto che ci riguarda per il disporsi degli arti e del capo nello spettacolare abbandono all'indietro del nudo."
"L'analogia conforta l'idea che il «Satiro» stesso sia sul punto di cadere in deliquio. Tale è l'esito della danza ruotante nella descrizione che ne ha lasciato il poeta Nonno. Per prolungare l'esibizione, che allude al moto delle sfere celesti, gli iniziati della setta islamica si autoipnotizzano fissando la mano tesa; il Satiro traguardava la pigna sulla cima del tirso impugnato con la destra. Nel rito bacchico l'eccitazione del bere si sommava all'effetto dell'affluenza di sangue al cervello indotta dai giri con la testa stravolta."
(Fonte: "La Gazzetta del Mezzogiorno")
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* MAZARA DEL VALLO (TP): solo a luglio il
rientro a Mazara della statua del Satiro (29.04.03)
La statua in bronzo del Satiro Danzante, ora esposta a Palazzo Montecitorio a Roma, arriverà a Mazara del Vallo solo nei primi giorni di luglio.. Le domande per visitare il reperto hanno suggerito di trattenere di oltre un mese la statua nelle sale della Camera dei Deputati.
Ma per i primi di luglio, assicura la Sovrintendenza di Trapani, sarà terminata anche la sala museale che accoglierà la statua a Mazara del Vallo.
(fonte: ANSA)
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* PALERMO: dal 3 all'11 maggio la settimana
della cultura che sarà dedicata all'acqua
(27.04.03)
L' appuntamento con la "Settimana della Cultura» in Sicilia avrà un inizio anticipato al 3 maggio.
Dopo la decisione dell' Onu di dedicare l'anno in corso all' Acqua, l'Assessorato regionale dei Beni Culturali ha stabilito che la Settimana in Sicilia avrà lo stesso tema.
E' stato, pertanto, chiesto a soprintendenze, biblioteche e musei di scegliere questo filo conduttore per le manifestazioni e di organizzare manifestazioni ed eventuali esposizioni sul tema dell' 'acqua" nelle sue varie forme: miti, feste e riti, archeologia subacquea, coralli, pitture, fontane, giardini, fonti.
L'evento servirà anche per comunicare i «lavori in corso» del programma operativo regionale Sicilia 2000-2006 in tema di restauri e di rilancio del patrimonio culturale siciliano.
Abbiamo voluto - ha detto l'assessore Fabio Granata - fare in modo che l'acqua sia vissuta dai siciliani come traccia di straordinaria memoria storica e come grande opportunità legata al patrimonio archeologico subacqueo. Tutto ciò in sintonia con la volontà dell' Unesco di attribuire a questo prezioso elemento una valenza culturale».
«per la prima volta in Sicilia non si parlerà d' acqua per problemi idrici», ma addirittura «si promuoverà l'archeologia subacquea a partire da una prestigiosa operazione culturale, dopo il ritrovamento del Satiro Danzante, attualmente esposto alla Camera dei Deputati».
Per nove giorni, si parlerà di cultura dell'acqua. Tra le numerose iniziative in programma, la riapertura delle antiche terme di Cefalà Diana, nel Palermitano, le visite alle Salinelle di Paternò. Saranno coinvolti anche i maggiori musei isolani, dal «Paolo Orsi» di Siracusa all'"Abatellis" di Palermo dove sarà possibile ammirare alcuni reperti archeologici provenienti da ritrovamenti marini.
A Messina, su iniziativa del sovrintendente Gianfilippo Villari, al tema dell'acqua sarà dedicata una mostra fotografica.
(fonte: La Sicilia, ed. Palermo, Gazzetta del Sud di Messina)
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VENEZIA: un catalogo delle mappe
della laguna di Venezia raccolte al Museo Correr
(22.04.03)
Fondamentale è il patrimonio cartografico riguardante la laguna di Venezia conservato al Museo Correr.
Oggi il catalogo "La Laguna di Venezia" (Marsilio, pp. 137 - illustra in 175 schede i quattrocento esemplari esaminati. Si va da una mappa dell'isola di Murano del XV secolo, alla carta della laguna di Venezia di O. Bernardi datata 1937.
In questo arco temporale, il primo cartografo ad avere il merito di un rilevamento scientifico della laguna è stato il capitano Augusto Denaix che, tra il 1809 e il 1811, diresse sia i lavori sul campo con apposite triangolazioni, sia la compilazione della carta dove sono riportate le batimetrie di tutta l'area.
Le guerre napoleoniche ebbero, infatti, un grande impatto sulla cartografia. Le campagne di Napoleone avevano creato una grande richiesta di maggior dettaglio e accuratezza delle carte, perché si volevano conoscere i territori che avrebbero dovuto essere difesi o quelli da attaccare.
L'accuratezza delle operazioni topografiche è migliorata sia a causa del perfezionamento degli strumenti sia per le conoscenze scientifiche acquisite allora. A metà dell'Ottocento si cambiarono anche le tecniche di stampa e il vecchio metodo delle lastre di rame fu sostituito dalla litografia, un processo che prevede il disegno su pietra delle immagini da stampare e che consente di aggiungere molto in termini di dettaglio. E' in questo contesto che viene redatta la poco nota Carta Topografica della laguna di Venezia, costituita da 18 fogli in scala: 1:20.000 e databile intorno al 1857, alla quale il catalogo riserva una parte rilevante, con la riproduzione di tutti i fogli.
Carta che permette di ricostruire l'assetto degli insediamenti militari a difesa della laguna nell'Ottocento e fornisce dettagliate informazioni topografiche sull'articolato e mobile assetto morfologico dell'ambiente lagunare tra terre emerse, barene, velme, paludi, canali e ghebi.
Questa è anche l'ultima immagine della Laguna prima che profonde alterazioni fossero apportate, tra la fine dell'Ottocento e per ampia parte del Novecento, alla naturale forma della Laguna con imbonimenti ed escavazione di canali rettilinei.
(fonte: Il Gazzettino)
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* Beni Culturali - condono per le opere
d'arte e i reperti archeologici posseduti da privati
(19.04.03)
E' in corso la valutazione di un disegno di legge che abbia come dichiarato dal ministero: "come scopo primario quello di consentire l'emersione di una porzione rilevante del patrimonio culturale ancora ignoto allo Stato".
Secondo Pecoraro Scanio del partito dei Verdi: "L'ipocrisia e il doppio gioco del governo italiano sono scandalosi: se da un parte dice che vuole mandare i carabinieri a tutelare i beni artistici in Iraq, dall'altra vuole condonare i beni antichi, archeologici italiani che sono in possesso dei privati. Si tratta di un vero e proprio condono ai cosiddetti tombaroli che il governo non deve rinviare, ma ritirare. Questo condono della vergogna la dice lunga su quale siano le vere intenzioni del governo nei confronti del patrimonio dello stato. Sempre piu' urgente si fa la necessita' di un referendum contro il Patrimonio spa. Sara' forse vero - conclude Pecoraro - che Castelli e Urbani vogliono sciogliere il nucleo dei carabinieri che tutelano i beni culturali?".
Immediata la replica del Ministro Urbani: "Il provvedimento risponde ad una esigenza fortemente avvertita, tanto che analoghe proposte erano state presentate dai precedenti governi di centrosinistra. Lo schema di disegno di legge è altresì condiviso dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale del Ministero alla cui meritoria opera va il quotidiano apprezzamento del governo che è impegnato a potenziarne le attività"
Per ora il DDL non è stato ancora approvato:
(fonte. ANSA, La Repubblica, Il Gazzettino)
Vedi anche l'intervento nel forum: Il condono dei beni archeologici e l'oligarchia del patrimonio culturale italiano di Fabio Maniscalco
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* REGGIO CALABRIA: esiste già una
copia dei Bronzi di Riace e la Provincia vorrebbe
acquistarla (18.04.03b)
La Provincia di Reggio Calabria sta per acquistare l'unica copia dei bronzi di Riace, riprodotti negli anni Ottanta da una fonderia di Verona, su commissione di un privato, con il metodo a cera persa.
Dopo la fusione delle copie il calco è stato distrutto, rendendo uniche ed originali le due opere.
Pietro Fuda, Presidente della Provincia di Reggio Calabria, ha dichiarato che appena avuta notizia dell' esistenza delle due riproduzioni ci si è attivati per verificare la loro qualità si (stanno esaminando per verificare se sono all'altezza degli originali e se le tecniche moderne potrebbero dare risultati migliori) e la congruità del prezzo richiesto.
Dopo tanto parlare di clonazione dei bronzi, scoprire che esistono riproduzioni mai prese in considerazione, realizzate con tecniche che oggi non sono piu' permesse dalla normativa e verosimilmente in grado di restituire un' ottima qualità delle copie ha spinto la Provincia ad acquistare le riproduzioni per evitare che questo simbolo della Magna Grecia diventi di proprieta' di musei o di enti che nulla hanno a che vedere con Reggio Calabria.
(fonte: ANSA)
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* PISA: pronta la copia dell'imbarcazione
monossile (18.04.03a)
Completato il restauro è stata inaugurata l'area degli Arsenali Medicei dove, da oggi, e' ospitata anche l'imbarcazione monossile, una delle antiche navi romane scoperte nel 1998 all'interno del cantiere di scavo della Stazione Ferroviaria di San Rossore.
E' una riproduzione in scala 1:1 ed è stata realizzata dalle aziende del Polo Tecnologico di Navacchio. Si tratta di un "calco" dell'originale che permette di rendere visibile a tutti il reperto archeologico, cosi' come e' stato ritrovato, ricostruito utilizzando un sofisticato robot.
(fonte: ANSA)
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* VENEZIA: incendiato il Mulino Stucky alla
Giudecca (15.04.03)
E' un vero e proprio incendio quello che si e' sviluppato nel Mulino Stucky, sull'isola della Giudecca, a Venezia. Le fiamme hanno interessato, in particolare una delle torrette fronte canale, di parte del silos lungo il rio di san Biagio e il piano piu' alto dell'edificio. Non si esclude l'origine dolosa
L'edificio era destinato ad ospitare un hotel, abitazioni e un centro servizi
Il complesso è costituito da tredici edifici, costruiti tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, che ospitavano le parti dedicate all'attività molitoria per la produzione di farina di grano, in particolare.
(fonte: ANSA, Il Gazzettino, La Repubblica)
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NAPOLI:
Museo di Ercolano- Dispositivi di Isolamento Sismico Tridirezionale
applicati ad una nave romana (05.04.03)
Scoperta nel 1982 durante gli scavi archeologici nell'antico porto della città romana la nave lignea delle Terme Suburbane di Ercolano è lunga 8.5 m ed ha una larghezza massima di circa 2,6 m.
Nel 79 a.C., durante la violenta eruzione del Vesuvio, fu strappata dagli ormeggì si capovolse, affondò e, coperta interamente da materiali piroclastici (in particolare tufo, che coprì tutta la città), subì un processo di carbonizzazione che l'ha resa estremamente fragile e quindi facilmente soggetta a rischi di danneggiamento in caso di sollecitazioni o vibrazioni ambientali.
Attualmente collocata nell'edificio che sarà la sede della sua definitiva musealizzazione inviluppata da un guscio protettivo e sostenuta da un telaio metallico provvisorio attende i definitivi interventi di restauro programmati dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei.
L'ENEA contribuisce ai lavori provvedendo al progetto ed alla realizzazione del sistema di supporto espositivo, comprendente anche dispositivi innovativi di Isolamento Sismico Tridirezionale (3D), cioè agenti simultaneamente lungo le due direzioni orizzontali e quella verticale.
I sistemi di isolamento sismico sviluppati finora per beni museali di prestigio proteggono i reperti solo dalle componenti orizzontali del terremoto. La componente verticale del sisma non viene ammortizzata, ma trasmessa integralmente al manufatto.
Ciò non è particolarmente grave nel caso delle statue che, come noi, sono costruite per stare in posizione eretta.
Nel caso della nave romana, considerata la fragilità del reperto e che la zona di Ercolano è da sempre sottoposta sia a periodici tremori di origine vulcanica, sia a significativi terremoti con epicentri nella zona o nelle immediate vicinanze, tale livello di protezione diviene indispensabile.
La difficoltà di isolare un oggetto in direzione verticale consiste essenzialmente nella necessità, da parte del dispositivo antisismico, di sopportare continuamente il peso proprio del manufatto e di essere flessibile in caso di terremoto, che può anche avvenire dopo molti anni.
Tale problema è stato affrontato dall'ENEA nell'ambito del progetto di ricerca SPACE, parzialmente finanziato dalla Comunità Europea, durante il quale sono stati sviluppati isolatori tridirezionali in grado di ammortizzare tutte le componenti del terremoto.
L'applicazione costituisce il primo esempio al mondo, confermando per l'italia il ruolo di leader nella protezione sismica del patrimonio artistico.
Per informazioni: ENEA Centro Ricerche "E. Clementel" Bologna - Via Martiri di Monte Sole 4 - 40129 Bologna
Unità PROT- PREV: indirli © bologna.enea.it
(fonte: ENEA)
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VENEZIA: via libera al progetto MOSE, le
dighe mobili a difesa dalle acque alte (4.04.03)
Via libera del governo al progetto MOSE di cui si vedono le simulazioni ad opera compiuta nelle sottostanti foto.
Il sistema di dighe mobili posto in prossimità delle bocche della laguna che verrà azionato per ogni marea superiore a 110 cm
I lavori dureranno otto anni.
Alcuni di questi lavori interesseranno aree archeologiche, alcune con relitti.
(fonti: Repubblica, Il Gazzettinio di Venezia, Consorzio Venezia Nuova)
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* REGGIO CALABRIA: clonare i bronzi di Riace
oppure no ? (3.04.03b)
La giunta regionale dice che quattro Bronzi di Riace sono meglio di due e pensa di farne due copie per esporle all'estero.
Assolutamente no, secondo il comitato Forza Reggio, capofila di un movimento che si oppone alla delibera 507 del 12 giugno 2002 che, con il placet del soprintendente archeologico e uno stanziamento di 516 mila euro, ha dato di fatto il via alla duplicazione delle statue.
Le polemiche non accennano a placarsi neppure adesso che le istituzioni locali sono state chiamate a confrontarsi su cos'è giusto fare per valorizzare al meglio il patrimonio artistico calabrese.
Nel frattempo alcune Associazioni sembra che abbiano presentato ricorso al TAR.
Se l'obbiettivo della Giunta è l'esposizione in Belgio delle copie al festival di Europalia, in autunno, di tempo non ne rimane molto.
(Fonte: ANSA, Panorama)
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* ROMA: Vetrina Italia, un centro
informativo sul patrimonio storico e artistico dei beni culturali in
32 lingue (3.04.03a)
Oggi alle ore 17,00 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha presentato alla stampa Vetrina Italia, un centro informativo sul patrimonio storico e artistico dei beni culturali
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha partecipato a Vetrina Italia con il portale WWW.EACHMED.COM: uno strumento unico di comunicazione e che sarà disponibile in 32 lingue, latino, arabo ed ebraico comprese.
I beni culturali del nostro Paese avevano bisogno di un palcoscenico adatto, che a tutt'oggi mancava.
Il portale culturale del CNR sarà in grado di fornire, tra l'altro, suggerimenti alle autorità nazionali sulle metodologie più adatte alla valorizzazione delle nostre opere, di formare esperti qualificati e di favorire la nascita di nuove imprese in questi settori.
EACHMED (European and Mediterranean Agency for Cultural Heritage) è suddiviso in 13 canali che spaziano dall'Archivio alle Banche Dati, dall' Editoria agli Eventi, dalle Tecnologie alla Formazione fino a 4 importanti rubriche: Filo Diretto, per interagire con gli utenti, Ricerca Partner, per sviluppare una rete mondiale tra imprese, l'Esperto Risponde, per chiarire ogni dubbio, e Siti Utili, per dare una panoramica complessiva dei beni culturali.
Si tratta di uno sforzo imponente ma indispensabile: il nostro Paese aveva infatti il dovere di comunicare, anche on-line, i risultati delle ricerche realizzate dagli studiosi italiani.
A usufruire di queste informazioni potranno essere gli utenti di tutto il mondo, visto che EACHMED, disponibile ora in italiano e inglese, sarà presto tradotto anche in altre 30 lingue: tra queste latino, ebraico, serbo, turco, lituano, finlandese, croato, ceco, estone, maltese e arabo.
Per ulteriori informazioni: Angelo Guarino 339-2176074 - www.eachmed.com
(fonte: CNR - comunicato stampa)
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* MONOPOLI: sequestrate in Puglia su un
peschereccio anfore recuperate a Lampedusa (1.04.03d)
Un carico di 13 anfore di grandi dimensioni, alcune intatte, tutte di epoca romana e risalenti al primo secolo d.C. sono state sequestrate da militari della Guardia di finanza nel porto di Monopoli.
Le anfore erano nascoste su un peschereccio i cui spostamenti erano da tempo controllati dai militari che sospettavano traffici illeciti. La motobarca è stata bloccata poco dopo aver attraccato alla banchina del porto di Monopoli.
L'equipaggio ha detto di aver trovato i reperti in una zona di mare a sud dell' isola di Lampedusa. Ora il materiale troverà una sistemazione provvisoria, poi, con molta probabilità, al vicino museo di Ignatia
(fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno, La Sicilia Ed. Palermo)
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* ROMA: in Sicilia una Soprintendenza per il
patrimonio archeologico subacqueo (1.04.03c)
In Sicilia ci sarà una soprintendenza archeologica del mare. E' stato lo stesso presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, durante la presentazione a Roma di un convegno a Siracusa sui beni culturali sommersi a rivelarlo.
Per l' istituzione della nuova soprintendenza sarà necessaria una apposita legge che dovrà dotare il nuovo organismo di ''strumenti, risorse e poteri adeguati'' per usare le stesse parole del Presidente.
La soprintendenza dovrebbe sostituire l'attuale servizio per il coordinamento delle ricerche archeologiche sottomarine (Scras) di Palermo, che è una struttura dell' assessorato regionale ai beni culturali e che si avvale dell'apporto di subacquei, archeologi,professionisti e ricercatori.
Per finanziare questa nuova istituzione potrebbero essere utilizzati parte di un contributo assai sostanzioso che lo Stato verserà alla Sicilia per la chiusura di un vecchio contenzioso.
(fonte ANSA)
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* ROMA: pronta la bozza di accordo tra
Italia e Tunisia per ricerche nel Canale di Sicilia
(1.04.03b)
La scommessa è andare a ripescare quelli che Sebastiano Tusa, dirigente del settore archeologico subacqueo della Soprintendenza di Trapani, definisce "I compagni di viaggio dei Satiro".
Tutti sono sicuri che nel Canale di Sicilia, vicino al punto dove è stato ripescato il Satiro, si nascondono altri tesori sia perché nell'estate del 97, subito dopo che il recupero della gamba del Satiro, sono stati individuati una ventina di punti interessanti che potrebbero essere altrettanti reperti archeologici, sia perché si è certi che il Satiro facesse parte di un carico di oggetti antichi trasportati probabilmente dall'Africa a Roma.
Altrettanta certezza si ha nel ritenere che nel Canale di Sicilia, in acque internazionali, ci siano altri tesori: il problema è recuperarli secondo regole internazionali.
A tale scopo l'Italia ha messo a punto una bozza di convenzione con la Tunisia per avviare insieme le ricerche del reperti nelle acque internazionali dove vi è una profondità di quasi 500 metri e dove soltanto una ricerca con sofisticate metodologie di prospezione d'alto fondale potrebbe dare l'opportunità di conoscere la verità.
La campagna verrebbe finanziata dalla ditta francese Comex, che ha assicurato la disponibilità di veicoli filoguidati o sottomarini in grado di recuperare reperti a una profondità di 500 metri. Si aspetta solo che la Tunisia firmi l'accordo.
(fonte: La Repubblica - Ed. Palermo)
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* QUANZHOU (CINA): estuario del fiume
Yangjang - scoperto un relitto oceanico di mille anni fa
(1.04.03a)
PER GLI STUDIOSI: «E' LA PROVA DELL'ESISTENZA DI UN'ANTICA ROTTA COMMERCIALE CHE COLLEGAVA LA CINA CON IL MEDIO ORIENTE»
Scoperta la super-nave della Via della Seta - Relitto cinese di mille anni fa. E' una miniera di tesori
Lunga 30 metri, contiene almeno 60 mila oggetti preziosi: un ritrovamento secondo solo a quello dei guerrieri di terracotta
Buona parte del carico è ancora intatto e il suo valore ammonta a molti miliardi di dollari
La scoperta è seconda solo al rinvenimento dei guerrieri di terracotta dell'imperatore Qinshihuang e in Cina la ricorderanno negli annali come quella della «camera delle meraviglie»: ad appena una ventina di metri di profondità i sub sono scivolati nel relitto di un vascello oceanico di mille anni fa e per caso hanno spalancato una cabina di pochi metri quadrati, pressoché intatta, svelando una scena d'incanto: vasi, piatti e monili, una massa compatta di tesori di altissimo artigianato, d'oro, d'argento, di bronzo, di porcellana e di terracotta.
«A un primo conteggio, in quell'area limitata ci sono almeno 4 mila pezzi. Se si pensa che un'unica porcellana della medesima epoca è stata battuta a un'asta negli Stati Uniti per alcune centinaia di migliaia di dollari, provate a fare il conto,,.»,
Era partita con ogni probabilità dal trafficato porto del Sud della Cina descritto da Marco Polo come «Zaiton, luogo di meraviglie ingombro di splendide navi», e che oggi si chiama Quanzhou. La nave avrebbe dovuto raggiungere il Medio Oriente - spiega il team archeologico dell'Istituto cinese marittimo - seguendo l'altra Via della Seta, quella dell'oceano, che faceva da specchio all'intreccio di antichi sentieri commerciali distesi come un ponte terrestre tra l'Asia e l'Europa.
Un tifone decise altrimenti e il super-cargo, capolavoro di ingegneria di una trentina di metri di lunghezza e di una decina di larghezza, fece naufragio nell'estuario del fiume Yangjang (provincia del Guangdong), adagiandosi come un sasso sui bassi fondali, senza troppi danni apparenti, «Non si capovolse e nemmeno si piegò su un fianco», hanno spiegato con un senso di ammirazione nazionalistica i ricercatori cinesi. E non si spezzò, come spesso capitava alle navi colpite a morte dalle tempeste. Lo scafo di legno si è comportato come un guscio d'acciaio e incredibilmente ha continuato a resistere per 10 secoli, fino ad oggi. Tanto che i rilievi hanno mostrato che «è ancora solido e compatto».
In Cina si sono golosamente fatti i conti del relitto - battezzato «Nanhai - 1 » - e secondo il governatore del Guandong, Cao Chunliang, il valore si approssima ad alcuni miliardi di dollari, se sono attendibili i calcoli che ipotizzano un carico enorme, tra i 60 e gli 80 mila pezzi. Ma ha anche riconosciuto che la scoperta è straordinaria di per sé, al di là del profumo dei bigliettoni.
E' infatti la prima volta che si trova un vascello per il commercio internazionale della dinastia Song di queste dimensioni (e in condizioni tanto eccellenti), figlio di uno dei periodi d'oro dell'impero, tra il 960 e il 1279. Sarebbe la prova definitiva degli intensi scambi intrattenuti dalla Cina per secoli con il Medio Oriente e l'Africa, da una parte, e il Giappone e la Corea, dall'altra, prima della chiusura dei confini ordinata dall'imperatore ming Hong Wu, il cui editto proibì ogni - contatto con il mondo esterno e impose la distruzione dei «galeoni d'Oriente», quelli che - dicono alcune teorie tutt'altro che bislacche - si sarebbero spinti fino in America, due secoli prima delle caravelle di Colombo,
Adesso si deve rimuovere il sudano di fanghiglia nel quale Nanhai - 1 è rimasto avvolto e, dopo un'esplorazione meticolosa, le autorità di Pechino vogliono riportarlo in superficie ed esporlo in un museo, costruito ex novo, nella città di Yangjiang.
I meravigliosi vasi già portati in salvo sono un'anteprima da evento mediatico, ma hanno già consentito una sorprendente scoperta nella scoperta. Alcuni rivelano un design di gusto inequivocabilmente arabo. E' la prova spiegano gli archeologi del Guandong - di quanto «gli uomini d'affari dell'impero fossero attenti ai gusti della clientela estera». Già un migliaio di anni fa, proprio come i loro laboriosi pronipoti, protagonisti dei miracoli del «made in China»~
(fonte: la Stampa - autore Gabriele Beccaria)
Il fatto che sia l'unica notizia in rete e la data del 1 aprile ci
fa pensare ad un "pesce d'aprile" e come tale segnaliamo questa
notizia che non sintetizziamo neppure per non far perdere il gusto
della lettura integrale.
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